Cannes 2022, non solo film ma anche occhi puntati sulla guerra in Ucraina

Festival di Cannes 2022
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Di Debora Gandini
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Al Festival di Cannes glamour, feste e i film in concorso e non. Quest'anno gli occhi sono puntati anche su altro. Sulla Croisette si parla di digitale, di guerra in Ucraina e di crisi post-pandemia

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Non solo red carpet e glamour al Festival del Cinema di Cannes 2022. Dietro le quinte del Palazzo del Festival si parla di business di un settore che sta cercando di riprendersi dopo la pandemia.

Quest'anno sono presenti più di 80 paesi da tutto il mondo con ben 60 padiglioni, tra questi anche lo stand della Commissione europea con il progetto "Creative Europe Media". Un luogo di incontro per tutti i professionisti del settore audio-visivo europei per fare il punto delle sfide e delle tendenze dell’industria cinematografica. 

“Un ritorno particolarmente gradito qui a Cannes da questo non solo dalla Commissione, fa notare Margaux Lacoste, una rappresentante del progetto. Siamo molto orgogliosi di avere 15 film al Festival quest'anno, alcuni sono in concorso. Ci so-no pellicole presenti di diverse competizioni. Siamo qui anche per discutere del mercato, siamo tornati in pista, come si vede dallo stand che è sempre stracolmo e affollato. Un posto ri-volto ai professionisti europei per incontrarsi tutti insieme."

Tra finzione e realtà

Tra i film in concorso e finanziati dal progetto c’è “Triangle of Sadness” di Ruben Östlund, vincitore della Palma d'Oro nel 2017 per "The Square". Una satira tagliente su una coppia di modelli invitati a partecipare a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di nuovi ricchi.

Sotto i riflettori di Cannes tante le tematiche affrontate dagli addetti ai lavori, dall'Europa che si trova a fare i conti con il passaggio al digitale, con le conseguenze della crisi sanitaria e della guerra in Ucraina. "Per quanto riguarda l'industria e i film presenti a Cannes, la Commissione europea si è impegnata insieme al Festival del cinema a fare in modo che la manifestazione desse spazio al settore ucraino, ha proseguito Margaux Lacoste. Abbiamo un padiglione dedicato e la nostra intenzione era ospitare qui professionisti e progetti. Tutto questo per dimostrare l'industria audiovisiva ucraina è molto attiva".

La selezione ufficiale di quest'anno comprende diversi film ucraini, tra cui “Butterfly Vision” del regista Maksym Nakonechnyi nella sezione Un Certain Regard. La storia narra di una giovane sol-datessa che dopo essere stata tenuta prigioniera per mesi nel Donbass torna a casa. E qui scopre di essere incinta del suo stupratore. Un ritratto triste ma non retorico di uno spaccato di vita reale.

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