Non più "neutrali", senza bandiera, nè medaglie. Atleti russi e bielorussi esclusi a tutti gli effetti dai Giochi Paralimpici di Pechino, su pressione di altre federazioni sportive. "Siete vittime delle azioni dei vostri governi", ha commentato Andrews Parsons, presidente del Comitato Paralimpico
Niente Paralimpiadi per 83 atleti russi e bielorussi.
Il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) ha escluso gli atleti di Russia e Bielorussia dalle Paralimpiadi Invernali di Pechino, in programma dal 4 al 13 marzo.
Si tratta di un sorprendente cambiamento di posizione da parte dei vertici del Comitato Paralimpico, dopo che inizialmente avevano stabilito che gli atleti russi e bielorussi avrebbero potuto partecipare come "neutrali", ma senza colori nazionali, nè bandiere, nè tantomeno medaglie da vincere ufficialmente (Russia e Bielorussia non sarebbero comparse nel medagliere).
Questo il tweet che ufficializza l'esclusione degli atleti russi e bielorussi.
Secondo il Comitato Paralimpico Internazionale, molte federazioni sportive di altrettanti Paesi hanno espresso l'intenzione di rifiutarsi di competere contro gli atleti di Russia e Bielorussia, boicottando di fatto i Giochi.
La decisione del presidente del Comitato Paralimpico Internazionale, Andrew Parsons - giustificata dalla necessità di garantire la sicurezza e la protezione degli atleti - è stata, però, ampiamente criticata dai vertici sportivi di Mosca e Minsk.
Tradizionalmente, la Russia attribuisce grande importanza ai Giochi Olimpici e Paralimpici, essendo una sorta di vetrina per i successi nazionali.
Appena un mese fa, il 4 febbraio, il presidente russo Vladimir Putin è stato uno dei pochi leader stranieri ad assistere all'apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022.
Ma, da allora, il mondo è cambiato.