Donne, anziani e bambini fuggono verso l'Europa e la Moldavia per salvarsi la vita; campi al confine romeno, anche in Italia sono già arrivati i primi profughi
Verso la Polonia l' Ungheria, la Moldavia, la Romania e la Slovacchia. Anche a piedi sfidando il freddo oppure con mezzi di fortuna. Sono già mezzo milione i profughi ucraini che sono fuggiti dalla guerra a sei giorni dal'invasione russa. "Partiamo perché abbiamo molta paura di essere uccisi dai soldati russi. Abbiamo molta paura che un razzo cada nel nostro rifugio, nella nostra casa. Stiamo cercando di partire solo per rimanere in vita", dice una ragazza di Kiev. "Portiamo i nostri gatti, portiamo i nostri bambini e vorremmo trovare un posto sicuro per loro", racconta Victoria che fugge da Kiev.
Per l'UNHCR i profughi potrebbe arrivare a 4 milioni
Il flusso dei profughi è un fiume in piena che, nei prossimi giorni, potrebbe raggiungere i 4 milioni di unità secondo le stime dell'agenzia per i rifugiati delle nazioni unite ma secondo il commissario europeo per le emergenze, Janez Lenarcic si potrebbe arrivare a 7 milioni di profughi .Oggi è più difficile lasciare il Paese in treno,si accumulano ritardi, in auto e in bus spesso ci si blocca: "Siamo stati lì (al confine) due giorni - racconta Alina Griniuk, rifugiata ucraina di Kahovka - C'era un grande ingorgo. Eravamo lì con i bambini, ma c'erano dei volontari. Ci hanno offerto un tè e del cibo".
In Romania il commissario Ue per gli affari interni Ylva Johansson ha visitato un valico di frontiera dove sono assistiti migliaia di profughi. "La mia responsabilità specifica come Commissario per gli Affari interni è di assicurarmi che le persone che possono arrivare al confine dell'Unione europea siano accolte calorosamente", ha detto. Finora è la Polonia, con 280mila persone, ad aver accolto il maggior numero di ucraini, a fuggire sono per lo più donne, bambini e anziani.
In Italia il primo pullman con 48 profguhi è arrivato a Fernetti vicino Trieste, 30 profughi sono già a Firenze, Roma, Bologna, Genova e altri comuni, si preparano ad accogliere; nella capitale si pensa di fare appello alla disponibilità dele famiglie ad ospitare.