Georgia, l'ex presidente Saakashvili torna in carcere

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Di Eloisa Covelli Agenzie:  Efe
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Era finito in ospedale dopo 50 giorni di sciopero della fame

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Torna in prigione l'ex presidente georgianoMikheil Saakashvili, che era in cura nell'ospedale militare di Gori dopo 50 giorni di sciopero della fame. Tornato in patria dopo 8 anni di auto-esilio, il primo ottobre scorso era stato arrestato con l'accusa di abuso di potere durante gli anni della sua presidenza (2004-2013). Per Saakashvili, si tratta solo di accuse pretestuose.

Condannato in contumacia nel 2018 mentre si trovava all'estero, Saakashvili sta attualmente affrontando tre processi, uno dei quali per appropriazione indebita di fondi pubblici, per il quale potrebbe essere condannato fino a undici anni di carcere.

Gli avvocati dell'ex presidente georgiano hanno espresso preoccupazione per la sua salute dopo il suo trasferimento notturno nella prigione di Rustavi.

"Un regalo per Putin"

Levan Jabeishvili, membro del principale partito di opposizione Movimento nazionale unito georgiano, ha affermato che "Mikheil Saakashvili è un prigioniero personale di Vladimir Putin; il Sogno Georgiano (ndr. partito al potere) ha così fatto un regalo al presidente della Russia".

Il ministero della Giustizia si è finora astenuto dal rilasciare dichiarazioni ufficiali al riguardo, mentre i media locali hanno riportato la presenza di unità antisommossa e cannoni ad acqua nelle vicinanze del carcere di Rustavi, forse per prevenire manifestazioni a sostegno di Saakashvili.

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