È durato 50 giorni lo sciopero della fame dell'ex presidente georgiano Saakashvili, trasferito dal carcere in un ospedale militare
Si è concluso dopo 50 giorni lo sciopero della fame di Mikheil Saakashvili.
Il leader dell'opposizione ed ex presidente della Georgia ha accettato di porre fine alla sua protesta in seguito al trasferimento dalla clinica della prigione, dove era detenuto, all'ospedale militare nella città di Gori.
Saakashvili era stato condannato in contumacia per abuso di potere durante la sua presidenza 2004-2013 ed è stato arrestato al suo rientro nel Paese il 1 ottobre.
L'ex presidente considera le accuse contro di lui come politicamente motivate. Dopo il suo arresto l'ex presidente aveva annunciato lo sciopero della fame.
Giovedì era svenuto durante un incontro con i suoi avvocati. Le autorità georgiane hanno inizialmente respinto le raccomandazioni dei medici di ricoverarlo in un istituto civile, prima di cambiare idea ieri e trasferirlo durante la notte in un ospedale militare.
Migliaia di sostenitori di Saakashvili, 53 anni, sono scesi in piazza ieri sera nella capitale per chiedere garanzie di un'adeguata assistenza medica per l'ex presidente del Paese del Caucaso, attualmente considerato il leader dell'opposizione.