Sudafrica in ginocchio: morti e arresti mentre proseguono i saccheggi

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Di Debora Gandini
Sudafrica: violenze e saccheggi
Sudafrica: violenze e saccheggi   -  Diritti d'autore  Themba Hadebe/Copyright 2021 The Associated Press

Morti, violenze e scontri. Non si fermano le proteste in Sudafrica iniziate dopo l’arresto dell’ex presidente Jacob Zuma, condannato dalla Corte Suprema a 15 mesi di reclusione. Il bilancio, che si aggrava di ora in ora, parla di quasi un centinaio di vittime, tra cui anche dei ragazzini.

Saccheggi, devastazioni di negozi e centri commerciali da Johannesburg a Durban ma la situazione più pesante si registra nella provincia di Kwazulu-Natal, nell'est del Paese. Le immagini che girano mostrano persone che si accalcano nei grandi magazzini per portare via cibo, acqua, vestiti o altri prodotti.

Khumbudzo Ntshavheni, Ministro per lo Sviluppo delle Piccole Imprese ha espresso profonda preoccupazione per quanto sta accadendo lanciando un appello alla popolazione ad aiutare la polizia per fermare i disordini. In molti ormai imbracciano le armi per difendere la loro casa o le loro proprietà. Ma non è questo il modo per combattere la violenza.

I saccheggi sono proseguiti anche dopo l’appello alla calma da parte delle autorità e il dispiegamento dei militari, deciso dal presidente Cyril Ramaphosa. Sono ingenti i danni economici: case, mercati, negozi e grandi magazzini distrutti, treni fermi, taxi a singhiozzo.

Migliaia di persone che sono scese in strada per protestare insieme a varie associazioni locali hanno iniziato a pulire. Se non si torna alla normalità il prima possibile le conseguenze saranno devastanti per l’economia. Dall’inizio delle rivolte sono più di 1200 le persone arrestate, la maggior parte a Johannesburg mentre il Sudafrica sta vivendo una pesante crisi economica causata dalle restrizioni anti Covid.

Si tratta dell’azione di criminali e opportunisti, ha spiegato un portavoce della polizia. Raramente si erano visti episodi del genere. Intanto nel paese la mobilitazione dell’esercito prosegue e c’è chi al governo chiede lo stato di emergenza.