G20 dell'economia: accordo per tassazione unica delle società

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Di Eloisa Covelli Agenzie:  Ansa
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Dubbiosi solo sette Paesi, di cui tre dell'Unione europea

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Sarà ricordato come il patto di Venezia, l'accordo ormai praticamente raggiunto per una tassazione comune delle multinazionali, suggellato dal G20 dell'economia che si è tenuto nella città lagunare. Sono solo sette i Paesi ancora dubbiosi, di cui tre dell'Ue: Irlanda, Ungheria ed Estonia. Ma secondo il commissario europeo, Paolo Gentiloni, alla fine saliranno a bordo.

Mancano ancora diversi dettagli da mettere a punto: come l'aliquota minima, che la Francia e altri vorrebbero superiore al 15%, e la fissazione della quota degli utili da redistribuire (fra il 20 e il 30%): l'Ocse limerà i dettagli e l'obiettivo è avere un via libera al G20 delle finanze di Washington, l'ok dei capi di Stato e Governo al G20 di Roma il 30 e 31 ottobre e l'entrata in vigore nel 2023.

L'accordo è un traguardo importante che contribuirà a stabilizzare il sistema fiscale internazionale nei prossimi anni. Conferirà maggiore certezza fiscale e fermerà la corsa al ribasso sulle aliquote delle imposte sulle società.
Daniele Franco
ministro italiano dell'Economia

La dichiarazione del Segretario al Tesoro Usa

Il secondo grande tema: il clima

Il secondo grande tema sul tavolo era il clima. Quello che ha spinto un migliaio di ambientalisti a scendere in piazza per dire no alle grandi navi, allo sfruttamento turistico della città lagunare e allo "strapotere della finanza fossile". Non sono mancati gli scontri e le cariche della polizia per evitare che arrivassero al summit.

Secondo il comunicato finale del summit i ministri e i governatori si sono accordati per "l'uso, se appropriato, di un meccanismo di fissazione del prezzo delle emissioni di Co2 e incentivi": da tempo il Fmi sottolinea che il Co2, per incentivare fonti alternative, dovrebbe costare 75 dollari a tonnellata contro i tre di oggi. Un punto a favore dell'Ue, che la prossima settimana tirerà dritto con il suo piano 'Fit for 55' che punta a più che dimezzare le emissioni al 2030 e solleva il nodo critico del 'carbon border adjustment mechanism', agendo sul prezzo del Co2 importato.

La lotta al Covid

Non si poteva non parlare della pandemia.  "Daremo priorità all'accelerazione della consegna dei vaccini, diagnosi e terapie" specie nei Paesi svantaggiati e daremo "risposte per reagire rapidamente a nuove varianti", si legge nel comunicato di otto pagine del G20. La task force Banca mondiale-Organizzazione mondiale della sanità-Fondo monetario internazionale e Organizzazione mondiale del commercio per i vaccini, le cure e diagnosi nei paesi in via di sviluppo dovrà rispondere al "bisogno urgente di essere più preparati" alle pandemie e poi ci sono le varianti, come la Delta, che minacciano uno scenario di ripresa positivo. E' anche per questo che il ministro italiano dell'Economia, Daniele Franco, padrone di casa assieme a Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, sottolinea l'impegno del G20 a continuare con misure di sostegno monetario e fiscale "per tutto il tempo necessario per sostenere la ripresa" e a "evitare un ritiro prematuro" delle misure.

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