Oltre 50 le delegazioni straniere presenti con ministri da tutto il mondo: obiettivo smussare le divergenze fra G7 e altri Paesi sul contenimento delle emissioni, tensioni in città (c'entra anche Maradona...)
Napoli blindata per il vertice G20 su clima, ambiente ed energia, in programma sino al 23 luglio a Palazzo Reale.
Oltre 50 le delegazioni straniere presenti con ministri da tutto il mondo: prima giornata dedicata all’ambiente, domani invece spazio ad energia e clima.
L'incontro dei ministri dell'ambiente e dell'energia dei 20 Paesi industrializzati arriva in vista della conferenza sui cambiamenti climatici, in programma a novembre in Scozia.
L'inviato americano per il clima, John Kerry, ha invitato la Cina ad unirsi agli Stati Uniti nel ridurre le emissioni di gas serra, descrivendo le alleanze internazionali post belliche come un "modello per combattere il cambiamento climatico".
Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha avuto un colloquio con Kerry, ha dichiarato che si sta lavorando a un "documento in comune".
Mentre incendi boschivi e alluvioni attanagliano mezzo mondo, le emissioni dovranno essere ridotte di almeno il 40% entro la fine del decennio per mantenere le temperature sotto controllo.
Non mancano le proteste
Intanto, in coincidenza degli incontri, alcune centinaia tra disoccupati e attivisti hanno bloccato il terminal del porto di Napoli e una raffineria a San Giovanni a Teduccio, occupando anche la relativa uscita autostradale.
Un altro gruppo ha invece protestato indossando maschere di Diego Maradona, per chiedere che i Paesi ricchi paghino il loro "debito ecologico".
"Molti Stati ricchi - dice l'attivista argentino Oscar Soria - hanno fatto soldi sfruttando l'ambiente, quindi diciamo qui al G20 che i Paesi ricchi debbono pagare il debito ecologico e condonare quello dei Paesi in via di sviluppo, in modo che questi possano recuperare economicamente dopo il crollo dovuto al Covid".