I ministri delle Finanze del G7 hanno raggiunto "un accordo storico" sulla tassazione globale. Lo ha dichiarato il Cancelliere dello Scacchiere inglese Rishi Sunak
I ministri delle Finanze del G7 riuniti a Londra hanno raggiunto un accordo "sul principio di una aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese, applicata Paese per Paese". Lo scrive su Twitter il Tesoro britannico, parlando "una stretta sull'elusione fiscale" che farà pagare "la giusta quota" alle multinazionali di Big Tech. Secondo il Tesoro, "le maggiori imprese globali, con margini di profitto di almeno il 10%, vedranno il 20% di tutti gli utili al di sopra di tale soglia riallocato e tassato nei Paesi dove effettuano vendite".
Un incontro finalmente dal vivo
L'intesa giunge nel corso del primo incontro dal vivo fra i responsabili delle Finanza delle sette economie più avanzate (cioè Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Stati Uniti e Gran Bretagna) da quando la crisi del coronavirus ha imposto solo le teleconferenze. I colloqui preparano il vertice più ampio dei leader del G7 in Cornovaglia, nel sud-ovest dell'Inghilterra, a partire dall'11 giugno, a cui parteciperà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel suo primo tour all'estero da quando è entrato in carica a gennaio.
La Gran Bretagna fa gli onori di casa
Già alla vigilia dell'incontro, ospitato dal ministro delle finanze britannico Rishi Sunak, i responsabili dei dicasteri finanziari e i banchieri centrali delle sette nazioni più ricche del mondo hanno manifestato "un forte sostegno" e un "alto livello di ambizione" su un'imposta globale minima sulle società.