Usa: Antony Blinken a Londra per ricompattare gli alleati del G7

Al via i lavori del primo summit in presenza, dall'inizio della pandemia da Covid-19, dei ministri degli Esteri del G7, a Londra fino al 5 maggio.
Lunedì sera si è tenuta una cena dei partecipanti, preceduta dal faccia a faccia tra il padrone di casa, il ministro degli Esteri Dominic Raab, e il sottosegretario di Stato americano Antony Blinken. Quest'ultimo sta preparando il terreno per l'arrivo di Joe Biden a giugno al G7 in Cornovaglia, che sarà per la prima volta in Europa da presidente statunitense.
In una conferenza stampa congiunta, Raab ha ricordato come l'amministrazione Biden, pur "con appena 100 giorni di vita", abbia già fatto "un enorme numero di passi coraggiosi e benvenuti su questioni come il cambiamento climatico, la salute globale e i diritti umani", rivitalizzando gli sforzi internazionali nell'affrontarle.
Gli Stati Uniti abbandonano l'approccio solistico in politica estera di Donald Trump: vogliono ritrovare compattezza con gli alleati per neutralizzare le minacce che arrivano da Cina, Russia e Corea del Nord.
"Quello che stiamo cercando di fare", ha detto Blinken, "È di sostenere quell'ordine basato sul rispetto di regole internazionali, sul quale i nostri Paesi da decenni investono molto". "Abbiamo visto negli ultimi anni una Cina che agisce in modo più repressivo in casa e più aggressivo fuori dai suoi confini", ha aggiunto, rilanciando il tema della repressione della minoranza musulmana degli uiguri e delle libertà a Hong Kong.
Tuttavia non è interesse di nessuno arrivare ad un confronto armato. E questo vale anche per la Russia, ha detto Blinken: "Se sceglierà l'aggressività reagiremo. Ma non vogliamo un'escalation". Dopo Londra, il Segretario di Stato volerà a Kiev, per ribadire il sostegno statunitense all'Ucraina.
Blinken ha poi parlato degli sforzi diplomatici che verranno messi in campo per progredire nei rapporti con la Corea del Nord e garantire la sicurezza degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
Non a caso il summit di Londra avrà al tavolo oltre alle sette potenze industriali - Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Germania, Italia, Canada e Giappone - anche la Corea del Sud. E, quasi a voler frantumare il gruppo dei cosiddetti Paesi BRICS, che include Russia e Cina, ci saranno anche India e Sudafrica. Presenti inoltre Australia, Brunei, presidente di turno dell'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) e l'Unione europea come osservatrice.