Irlanda del Nord: centenario di tensioni sociali

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Di Interviste di Tadhg Enright
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La Brexit ha riacceso tensioni sociali, sia sul fronte unionista che su quello repubblicano

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È un'Irlanda del Nord attraversata da forti tensioni sociali quella in cui ricorre il centenario della nascita dello Stato, avvenuta il 3 maggio del 1921.

Il "lealista" Stephen Gough, proprietario di un caffè a Belfast, celebra l'anniversario con scritte sulla saracinesca del suo locale. Ammette che i problemi ci sono, ma come in tanti altri Paesi democratici del mondo: "La gente pensa che nel giro di dieci anni faremo di nuovo parte di un'Irlanda unita. Io non credo, ma è importante che cominciamo a lavorare insieme per fare in modo che l'Irlanda del Nord diventi un Paese migliore", dice.

Da inizio aprile movimenti republicani e unionisti si sono resi protagonisti di disordini e violenze in diverse città dell'Ulster. Tra gli episodi più gravi un fallito attentato dinamitardo a Londonderry contro una poliziotta, attribuito ai paramilitari della cosiddetta Nuova Ira.

Duncan Morrow, professore di Scienze politiche all'Università dell'Ulster, conferma che la situazione è particolarmente delicata. Alla domanda su come vede l'Irlanda del Nord fra 100 anni, risponde che non crede ci si troverà nella stessa situazione: "La demografia sta cambiando. La politica sta cambiando. Che si tratti di un'Irlanda unita o altro, che non riusciamo neanche ad immaginare... Certamente sembra che le cose siano in movimento ", dichiara.

I cattolici per la prima volta nella storia stanno raggiungendo il numero dei protestanti. La Brexit, con la questione del ripristino del confine tra Irlanda del nord e Irlanda, che ha paralizzato i negoziati tra Gran Bretagna e Unione europea e poi è stata risolta con una frontiera in mare che non piace agli unionisti, ha rivitalizzato fuochi rivoluzionari dormienti dopo l'Accordo del Venerdì santo del 1998, che mise fine a una guerra civile con 3500 morti.

A Derry incontriamo Sara Canning, che era la compagna della giornalista Lyra McKee, uccisa il 29 aprile del 2019 mentre documentava gli scontri fra forze dell'ordine e Nuova Ira a Derry. La intervistiamo sul Ponte della Pace, inaugurato nel 2011 per riunire simbolicamente gli unionisti della riva orientale del fiume Foyle e i nazionalisti su quella occidentale.

"L'Accordo del Venerdì santo ormai è vecchio" dice, "Penso che debba essere modificato per riflettere maggiormente l'Irlanda del Nord di oggi. Si spera che i moderati si facciano sentire di più. Il problema qui è che si sentono solo gli estremisti", dice.

Le difficoltà del fronte moderato sono testimoniate dalla crisi politica in seno al Dup, il maggior partito unionista rappresentato in Parlamento, che ha visto le dimissioni a fine aprile della First minister del governo di Belfast, Arlene Foster. Tutto questo mentre i nazionalisti dello Sinn Fein continuano a macinare consensi.

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