Il couscous è patrimonio dell'Unesco. Il piatto unisce il Maghreb

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Di Debora Gandini
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Il couscous della pace. Il tradizionale e gustoso piatto del Nord Africa è patrimonio dell'Unesco. Ora il piatto unisce il Maghreb. Algeria, Marocco, Mauritania e Tunisia avevano presentato la candidatura insieme

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C’è chi lo gusta in estate e chi lo ritiene ormai un piatto gourmet. Ora il couscousdel Maghreb, oltre a una ricetta famosa, è diventato anche Patrimonio immateriale dell’UNESCO.

La richiesta avanzata da Algeria, Marocco, Mauritania e Tunisia, alla fine è stata accettata. I quattro Paesi del Maghreb avevano presentato insieme la candidatura senza dispute sulla paternità di questo piatto tradizionale a base di semola o di grano duro, accompagnato da verdure, carne, pollo, agnello, o pesce sapientemente speziati.

La candidatura del couscous sostenuta da quattro paesi africani

In Marocco, il 26 ottobre d’ogni anno, si svolge la “giornata mondiale del couscous”, in Algeria, è previsto lo studio della sua tradizione persino a scuola mentre i programmi televisivi di cucina si sbizzarriscono sulle sue varie ricette. In Tunisia si svolgono workshop laboratori di couscous nelle scuole, mentre in Mauritania lo Stato sostiene delle cooperative che perpetuano la tradizione della sua preparazione.

La storia di questo piatto di origine berbera, non è solo molto antica, lo si mangia almeno dal Medioevo, chiamato Kuskusi nel XIX secolo, ma anche complessa e molto varia. È un piatto che accompagna intere popolazioni dalla nascita alla morte. Uomini, donne, giovani, anziani. La gente di questi quattro paesi, e non solo, cucina il couscous per una festa o una riunione di famiglia. Nel Nord Africa tutti si identificano con questa prelibatezza, considerata un piatto simbolo del "vivere uniti". Una particolarità che è stata riconosciuta anche dall’UNESCO.

Una tradizione alla conquista delle tavole mondiali

"L'Algeria lo cucina con delle sue particolarità, il Marocco e la Tunisia con delle altre, sottolinea uno che algerino, Anche se io amo profondamente il mio paese, perché ci sono cresciuto, non ci sono divisioni, siamo tutti uguali, e il couscous è magrebino, è qualcosa che appartiene a tutti quanti.” Gustato dalle sabbie del Sahel e del Sahara fino alle coste dell'Atlantico e del Mediterraneo, ora questo piatto, oltre a deliziare i palati, ha come obiettivo di essere un inizio di un riavvicinamento politico. Hicham Hazzoum, è Direttore dei un noto ristorante in Marocco, il "Dar Naji". Lui, come molti chef, anche stellati, ritengono che il couscous debba essere riconosciuto in tutto il mondo. Proprio come la pizza e altri piatti.

Molto più di un piatto, il couscous è un patrimonio culturale, culinario, fatto di ricordi, tradizioni, conoscenze e gesti che si tramandano di generazione in generazione. Con le sue infinite varietà di sfumature, che si tramandano di generazione in generazione.

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