Già 18mila sono andati in altri Paesi e diventa sempre più difficile trovarne per fronteggiare il covid-19; il collegio degli infermieri fa appello al governo per maggiori investimenti
Sofia, infermiera in un ospedale di Porto (nord del Portogallo) si è ammalata di covid-19. Al ritorno, dopo una lunga malattia, si è ritrovata a fare sette turni settimanali di 18 ore a 7 euro l'ora. Condizioni che spingono molti dei suoi colleghi a espatriare: 18mila infermieri portoghesi lo hanno già fatto, secondo l'ordine professionale, e trovare personale disposto a lavorare in patria è sempre più difficile. Sara e Maria sono pronte a partire per Bristol. "Forse, in altri Paesi, ad esempio l'Inghilterra dove vogliamo andare, offrono condizioni migliori - denuncia Maria - perché ci apprezzano di più". "In questo momento in Portogallo non ci sono le condizioni affinché gli infermieri possano lavorare bene, imparino, e allo stesso tempo siano al sicuro e siano apprezzati - spiega Sara - Non c'è posto per noi in questo Paese ora".
L'80 % degli infermieri guadagna 1000 euro al mese
Secondo il College of Nurses, tra il 70% e l'80% degli infermieri in Portogallo riceve circa 1000 euro netti al mese. Luís Barreira, vice presidente del College of Nurses spiega che "Il Portogallo non può perdere questi infermieri, perché ogni giorno riceviamo richieste da istituzioni nazionali. La verità è che loro confrontano le condizioni che hanno qui con le condizioni che hanno in altri Paesi, che sono molto più attraenti, e scelgono di conseguenza. Ecco perché diciamo, con grande convinzione, che in questo momento dovremmo discutere e il governo dovrebbe pensare chiaramente a quale strategia adottare per farli restare qui".