Anche il nono round di negoziati rischia di chiudersi senza alcun progresso
Il tempo per un accordo stringe ma le parti rimangono lontane. Dopo otto round andati a vuoto il dialogo è ripreso con poche possibilità di compromesso fra Londra e Bruxelles sulle regole della loro relazione dopo il 31 dicembre, al termine del periodo di transizione.
Il Regno Unito non torna indietro e si tiene stretta la legge sul mercato interno che darebbe al governo il potere di violare l’accordo sulla Brexit raggiunto a inizio anno. Bruxelles minaccia la battaglia legale. Oggi nella capitale belga si sono incontrati il ministro britannico per la Brexit, Michael Gove, e il vicepresidente della Commissione Ue, lo slovacco Maroš Šefčovič.
Nessuna marcia indietro
Un faccia a faccia breve, al termine del quale, riporta l'Ap, Gove ha ribadito che la Gran Bretagna non ha alcuna intenzione di ritirare o di modificare la legge che sta suscitando numerose critiche anche a Londra (tre ex primi ministri si sono schierati contro Boris Johnson per questa scelta). Il premier britannico ha ammesso che la legge potrebbe comportare una violazione di un trattato internazionale, ma per lui è da considerarsi come una garanzia, nel caso in cui non ri riuscisse ad arrivare a un accordo con Bruxelles.
L'Internal Market Bill prevede la libera circolazione delle merci fra i suoi quattro Stati - Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord, anche al termine del periodo di transizione della Brexit, il 31 dicembre. Ma l'intesa definita con Bruxelles prevedeva che l'Irlanda del Nord seguisse alcune regole commerciali dell'Unione europea, per evitare di dover ristabilire un confine fisico tra le due Irlande.
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Le critiche di Bruxelles
“Se si vuole riprendere il controllo, riaffermare la propria sovranità, bisogna avere la capacità di negoziare e stringere degli accordi - dice l'europarlamentare olandese Paul Tang, dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici - Presentando la legge sul mercato interno, il Regno Unito è andato in contrasto con l’accordo sulla Brexit già raggiunto, perdendo in credibilità agli occhi dell’Unione europea. Non è solo una cattiva notizia per le relazioni con Bruxelles ma anche per altri interlocutori, inclusi gli Stati Uniti”.
Il vicepresidente della Commissione Ue, Maroš Šefčovič, ha detto che Bruxelles sta valutando "ogni possibile strada legale". Da Lisbona la presidente Ursula von der Leyen ha spiegato che la Commissione sta lavorando duramente per raggiungere un'intesa e si è confermata ottimista sull'esito della trattativa. "Penso ancora che sia possibile", ha detto ai cronisti.
L'intransigenza di Londra
Bruxelles tuttavia si dice pronta a intraprendere azioni legali contro il Regno Unito se la sua legge andrà contro l’Accordo sulla Brexit, in particolare per la questione del confine irlandese. Londra sostiene di voler portare la trattativa a un passo successivo, ma l'Unione europea si rifiuta senza garanzie su questioni cruciali, come gli standard di produzione, gli aiuti di stato, le leggi sul lavoro e la tassazione, oltre a un’intesa ragionevole sulla pesca.