Referendum, vince il sì con il 70% dei voti

Un elettore ad un seggio romano
Un elettore ad un seggio romano Diritti d'autore Andrew Medichini/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Redazione italiana
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Referendum: si impone il sì con il 70% dei consensi, affluenza alle urne al 53%. Alle regionali trionfano Zaia e De Luca, anche Toti si conferma largamente. Il PD riesce a mantenere Puglia e Toscana ma perde le Marche

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Alle regionali il centro-destra non riesce nel ribaltone ma conquista le Marche, il PD tira un sospiro di sollievo e il M5S si consola con il referendum.

Il taglio dei parlamentari è confermato con il 70% dei consensi, con un'affluenza alle urne piuttosto buona: 53%, forse anche grazie all'effetto di trascinamento delle regionali. Una vittoria celebrata dal M5S, principale fautore della riforma, mentre la Lega si era divisa tra il "sì" di Salvini e il "no" di alcuni big del partito, come Borghi e Giorgetti. Gli altri hanno finito per "digerire" la riforma, senza spendersi troppo nella campagna.

la due giorni elettorale, dopo la chiusura dei seggi alle 15 del lunedì, non ha riservato grandi sosprese rispetto ai sondaggi delle settimane precedenti, fatta eccezione per un margine di relativa tranquillità con il quale il PD ha finito per conservare Puglia e Toscana, che sembravano in bilico (alla fine, tra i 6 e gli 8 punti di scarto).

Trionfali le riconferme del leghista Zaia in Veneto (intorno al 75%, affluenza elevata) e di De Luca (PD) in Campania: anch'egli vicino al 70%. In Liguria si riconferma il forzista Toti, con più del 52%. Nelle Marche Mangialardi (PD) riconosce la sconfitta contro Acquaroli (FdI) e sottolinea "l'evidente scelta di discontinuità". "L'opposizione - ha aggiunto - vigilerà affinché le promesse elettorali siano mantenute".

Si è votato in Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana (qui era previsto il ballottaggio in caso di mancato raggiungimento del 40%), Veneto e Valle d'Aosta. Attenzione, però: in quest'ultima regione lo scrutinio delle regionali è posticipato a martedì e quello delle amministrative a mercoledì.

Gli scrutini delle elezioni amministrative cominceranno alle ore 9 di martedì 22 settembre. Coinvolgono 1.184 comuni (il 15% del totale). 18 i capoluoghi di provincia, di cui 3 anche di regione. In 156 comuni è possibile il ballottaggio due settimane dopo.

Per il referendum, la consultazione che interessa più popolazione delle quattro, sono stati chiamati alle urne più di 46 milioni di elettori.

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