Il Cremlino nega ogni coinvolgimento nel caso dell'avvelenamento dell'attivista dell'opposizione Andrei Navalny, storico avversario di Vladimir Putin. Ora è ricoverato a Berlino, ancora in gravi condizioni. Ma adesso Europa e NATO sembrano compatte nel chiedere spiegazioni a Mosca.
Ora tutti vogliono risposte dalla Russia e da Vladimir Putin.
L'ospedale Charitè di Berlino ha confermato che Alexei Navalny è stato avvelenato, probabilmente con il famigerato Novichok, lo stesso agente nervino che è stato usato contro l'ex spia russa Sergei Skripal, avvelenato nel Regno Unito il 4 marzo 2018, un caso che fece traballare i rapporti diplomatici tra Londra e Mosca.
Merkel contro Putin
Navalny, storico avversario politico di Putin è stato "vittima di un tentato omicidio", per dirla con le parole di Angela Merkel.
La Cancelliera tedesca ha informato i suoi partner dell'Unione Europea e della NATO sui risultati dei test per lavorare su "un'adeguata reazione comune".
Le reazioni di Europa e NATO
Tutti condannano l'uso di un agente nervino di tipo militare e Bruxelles ha esortato la Russia a condurre un'indagine completa e trasparente.
La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: "Questo è un atto spregevole e vile, ancora una volta. I colpevoli devono essere consegnati alla giustizia".
Il responsabile degli Affari Esteri dell'UE, Josep Borrell, ha dichiarato che il blocco dei 27 paesi europei condanna l'avvelenamento "nei termini più forti possibili", aggiungendo: "L'uso di armi chimiche in qualsiasi circostanza è del tutto inaccettabile ed è una violazione del diritto internazionale".
Il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha condannato l'uso di un agente nervino di tipo militare: "È scioccante e lo condanno fermamente".
In un tweet, Stoltenberg ha scritto: "Ci consulteremo con la Germania e con tutti gli Alleati sulle implicazioni di questi risultati. La NATO considera qualsiasi uso di armi chimiche come una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale".
Navalny: condizioni gravi, ma stabili
Navalny è stato trasferito a Berlino dopo essersi sentito male su un volo aereo in Siberia - partito da Tomsk - il 20 agosto scorso: è in condizioni gravi, ma stabili.
Rischia, tuttavia, danni cerebrali.
"Un attacco deliberato, politicamente motivato"
L'entourage di Navalny accusa apertamente Putin di essere il mandante del tè avvelenato, consumato in una caffetteria dell'aeroporto di Tomsk.
Commenta Vladimir Kara-Murza, attivista dell'opposizione in Russia:
Il Cremlino nega
Il Cremlino respinge ogni accusa.
La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, è lapidaria.
"Al momento la controparte russa non ha ricevuto alcun materiale su questo argomento, né sulle richieste della procura che sono state inviate in precedenza, né sulle richieste dei medici russi o sulla dichiarazione fatta dalla controparte tedesca. Zero. Nulla".
La Russia aveva già respinto l'ipotesi che Navalny fosse stato avvelenato e i medici dell'ospedale di Omsk - dove l'attivista era stato inizialmente ricoverato - avevano certificato che non vi era traccia di veleno nel corpo di Navalny.
La firma del Novichok
La conferma dell’avvelenamento potrebbe portare con se gravi conseguenze nei rapporti della Germania, e dell’Europa in generale, con la Russia.
Mosca sconta già le sanzioni che erano state messe in campo nel 2014, dopo l’annessione della Crimea e adesso potrebbe profilarsi un inasprimento, con un'economia russa particolarmente in crisi.
Si torna alle grandi tensioni che c'erano state fra partner europei e Putin nel 2018, quando i servizi russi tentarono di uccidere l’ex spia Sergei Skripal e la figlia Julia a Salisbury, nel Regno Unito.
Sviluppato negli anni ’70 dall’esercito sovietico, il Novichok è proibito dall’OPAC (l'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche).