Il Governo tedesco parla di "prove che non lasciano dubbi" circa l'avvelenamento dell'oppositore russo
Dopo la conferma che l'oppositore politico russo Andrei Navalny è stato avvelenato con un agente nervino affine al Novichock, si complica il quadro delle relazioni fra Mosca e Berlino.
Alla cancelleria di Berlino si è tenuta una conferenza stampa lampo nella quale la cancelliera Angela Merkel ha confermato la stupefazione dell'insieme del governo tedesco.
Le parole di Merkel
"Informiamo i nostri partner nell'UE e nella NATO sui risultati dell'indagine - ha detto Merkel - Ci consulteremo insieme e decideremo una risposta congiunta appropriata alla luce degli impegni della Russia e delle sue azioni. Il crimine contro Alexei Navalny è un attentato ai valori fondamentali e diritti fondamentali che noi difendiamo ".
L'annuncio delle prove
Il Governo tedesco aveva annunciato poco prima l'acquisizione di "prove inconfutabili" circa l'avvelenamento di Navalny: ad affermarlo è stato Steffen Seibert, portavoce della Cancelliera Merkel.
I test tossicologici realizzati su Navalny, ricoverato in coma presso l'ospedale universitario Charité di Berlino, hanno consentito l'identificazione di un agente nervino chimico appartenente al gruppo Novichok.
Famoso per le sue inchieste contro la corruzione, l'uomo si è sentito male lo scorso 20 agosto su un volo proveniente da Tomsk e diretto a Mosca, poco dopo aver bevuto un tè prima dell'imbarco.
Dopo l'atterraggio d'emergenza da parte del comandante, avvenuto ad Omsk, le sue condizioni erano immediatamente parse gravi: sin da subito, lo staff aveva sostenuto la tesi dell'avvelenamento, negata dai medici russi che ne avevano inizialmente proibito anche il trasferimento in Germania.
Tra i più feroci critici del Presidente russo, Vladimir Putin, già la scorsa settimana i medici tedeschi avevano parlato di "chiari sintomi di avvelenamento".
La firma del Novichok
La conferma dell’avvelenamento potrebbe portare con se gravi conseguenze nei rapporti della Germania e dell’Europa in generale con la Russia. Mosca sconta già le sanzioni che erano state messe in campo nel 2014, dopo l’annessione della Crimea e adesso potrebbe profilarsi un inasprimento con una economia russa particolarmente in crisi. Si torna alle grandi tensioni che c'erano state fra partner europei e Putin nel 2018 quando i servizi russi tentarono di uccidere l’ex spia Sergei Skripal e sua figlia a Salisbury, nel Regno Unito. Sviluppato negli anni ’70 dall’esercito sovietico il Novichok è proibito dall’Opac.