Coronavirus, Russia: protesta virtuale dell'opposizione. "Siamo ai domiciliari"

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Di Cinzia Rizzi Agenzie:  AP
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Gli oppositori alzano la propria voce contro le restrizioni e la riforma costituzionale, che permetterebbe a Putin di restare al potere fino al 2036. Il grido disperato dai balconi: "Siamo ai domiciliari"

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Le proteste ai tempi del coronavirus si fanno online. I membri dell'opposizione russa hanno tenuto martedì un incontro virtuale, contro il lockdown e le riforme costituzionali. Hanno puntato il dito contro il governo, reo - secondo loro - di aver usato la pandemia come pretesto per imporre restrizioni illegali, che violano i diritti dei cittadini. "Siamo ai domiciliari", il loro messaggio.

"Per me, è l'incontro dei cittadini che sono agli arresti domiciliari", spiega Dmitriy Gudkov, politico dell'opposizione. "Ora siamo tutti ai domiciliari, perché non ha niente a che vedere con la quarantena o l'auto isolamento, anche se avremmo accettato di rimanere a casa durante la pandemia".

Attivisti e opposizione protestano contro gli emendamenti costituzionali, introdotti dal presidente Vladimir Putin, che gli permetterebbero di restare al potere fino al 2036. Il voto, che era programmato per il 22 aprile, è stato rinviato, a causa del Covid-19, che ha già fatto oltre 800 morti e più di 90.000 contagi in Russia, dove il lockdown è stato prolungato fino all'11 maggio.

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