Covid-19: app per il tracciamento e privacy, in Russia i dubbi delle ong

A man holds a smartphone showing a tracking and tracing app launched by the National Institute of Public Health. Oslo - Norway
A man holds a smartphone showing a tracking and tracing app launched by the National Institute of Public Health. Oslo - Norway   -  Diritti d'autore  HEIKO JUNGE/AFP
Di Gioia Salvatori

In Europa linee guida comuni e collaborazione tra alcuni Paesi ma intanto c'è chi ha già adottato il suo metodo (in Germania si usano i braccialetti fitness, in Italia arriva Immuni)

Che nel periodo del coronavirus tanti sacrificheranno un po' della propria privacy per proteggersi la salute, ormai è sicuro. Il punto è quanta privacy e come? Tanti Paesi asiatici hanno già sperimentato app per il tracciamento, l'Europa si appresta a farlo usando la tecnologia blutooth.

A Mosca dalla prima settimana di aprile tutti i positivi sono tracciati con un' app molto criticata, che accede a tante altre applicazioni, Artem Kozlyuk, capo ong per i diritti digitali Roskomsvoboda di Mosca, spiega che in Russia il sistema di sorveglianza, è stato sviluppato molto prima della pandemia: "Ma la diffusione del virus ha dato un impulso allo sviluppo della tecnologia per controllare i movimenti e la comunicazione dei cittadini". Non solo, in Russia, dove da sempre Putin proclama il sovranismo digitale, le uscite sono autorizzate tramite un QR code generato da siti governativi, chi non ha uno smarthone lo può affittare con l'app già su.

In Italia il Copasir convocherà Arcuri su 'Immuni'

E in Italia? In Italia a breve arriverà Immuni la app sviluppata dalla società privata Bending Spoons in partnership con il Centro Diagnostico Santagostino di Luca Foresti e Jakala. La società ha manifestato la volontà di concedere la licenza d’uso aperta, gratuita e perpetua. Il Copasir, tuttavia, vuole vederci chiaro e convocherà il commissario alle infrastrutture per l'emergenza Covid-19, Domenico Arcuri in audizione.

Il post 11 settembre insegna quanto la questione sia delicata, lo ricorda Silkie Carlo, direttrice della Ong britannica Big Brother Watch: "Se c'è una cosa che abbiamo imparato dagli anni della lotta al terrore è che le misure d'emergenza, una volta attuate persistono e si espandono; non aspettiamoci che vengano automaticamente ritirate perché non accadrà".

L'app europea arriverà in tempo?

Intanto Bruxelles ha dettato delle linee guida per le app e alcuni Paesi europei stanno lavorando insieme a un progetto di tracciamento poco invasivo che non usi la geolocalizzazione. Servirà e soprattutto arriverà in tempo? Mentre si discute infatti la Germania già usa le app di fitness per tracciare i cittadini (attraverso braccialetti o smartwatch) , l'Italia aa giorni aspetta 'Immuni' e in Francia non solo lo Stato ma anche una compagnia privata, sono quasi pronti con le loro app.

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