In Catalogna è guerriglia urbana: dopo gli arresti, gli scontri di piazza

In Catalogna è guerriglia urbana: dopo gli arresti, gli scontri di piazza
Diritti d'autore  REUTERS/Rafael Marchante
Di Stefania De Michele

Continuano le proteste a Barcellona e nelle principali città catalane

Come aver scoperchiato il vaso di Pandora: i mali, tutti quanti, sono tracimati nelle vie della Catalogna. Disordini, scontri e cariche delle forze dell'ordine contro i manifestanti. Barcellona e le altre principali città catalane bruciano.

Continua dunque la tensione dopo la prima convulsa giornata, seguita alle condanne dei leader indipendentisti da parte della Corte suprema spagnola. Le mobilitazioni hanno bloccato il traffico, presidiato autostrade e occupato le stazioni ferroviarie. Nel centro della capitale, circa 400 persone hanno chiuso la Gran Via de Barcelona. I sostenitori della causa separatista, che hanno bloccato l'autostrada all'altezza di Girona, sono stati caricati dai Mossos d'Esquadra, gli agenti della polizia catalana.

All'aeroporto di El Prat sono stati cancellati almeno 48 voli, oltre ai cento che erano stati soppressi il giorno prima. E il bilancio della guerriglia urbana riporta 131 feriti, tra i quali anche un uomo che ha perso un occhio dopo gli scontri con la polizia in aeroporto del giorno precedente.

Le forze dell'ordine hanno annunciato l'arresto di un manifestante, che ha aggredito una donna con la bandiera spagnola e il fermo di altre tre persone. Nel frattempo il Ministero dell'Interno sta indagando su chi muove i fili di "Tsunami Democràtic", sigla promotrice delle proteste, che non si fermano: altre manifestazioni sono previste nelle prossime ore, in attesa dello sciopero generale di venerdì.

Nel tweet di "Tsunami Democràtic": _"Oggi siamo stati uno tsunami. Faremo di ogni mobilitazione una vittoria. Abbiamo iniziato un ciclo di disobbedienza civile non violenta"
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