Spagna: agenti della Polizia catalana a processo

L'accusa di ribellione, se confermata dall'Audiencia National, può valere 11 anni di carcere. Tanti ne hanno chiesti i procuratori spagnoli: la peggiore delle ipotesi per i Mossos d'Esquadra, gli agenti della polizia catalana a processo per i fatti che seguirono il referendum sull'indipendenza in Catalogna, vietato da Madrid, dell'ottobre 2017.
L'accusa contro i Mossos: "Sono stati passivi e non hanno impedito il referendum separatista"
Secondo l'accusa. i Mossos guidati dall'ex maggiore, Josep Lluis Trapero, hanno dimostrato "totale passività" nei confronti di manifestanti mentre la polizia nazionale spagnola operava una violenta repressione. Il processo, iniziato a Madrid e che dovrebbe durare sino a marzo, arriva tre mesi dopo il pronunciamento della Corte Suprema spagnola, che ha condannato i nove leader separatisti catalani a lunghe pene detentive.
La difesa degli agenti della Polizia catalana
In quell'occasione Trapero era stato chiamato a deporre e aveva dichiarato che gli ordini erano quelli di impedire il referendum senza usare la forza. Aveva anche sostenuto l'esistenza di un dispositivo per arrestare l’allora presidente della Generalitat, Carles Puigdemont «se i giudici lo avessero ordinato».