Boris Johnson al suo primo discorso da premier: "Ribadisco l'uscita dall'UE il 31 ottobre"

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Diritti d'autore Reuters
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Di Simona Zecchi
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Saremo coinvolti in queste negoziazioni con tutta la energia e la determinazione possibili" ma se l'UE non ci ripensa noi applicheremo l'articolo 50 e usciremo, ha aggiunto il nuovo premier britannico

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Dopo la "notte dei biondi coltelli", come l'hanno definita il Telegraph e il Sun, nella quale ha rimosso tutti i ministri pro-Ue, vicini a Theresa May, e imbottito il governo di 'Brexiteers', Boris Johnson nel suo primo discorso da premier Tory di fronte alla Camera dei Comuni, ha confermato l'obiettivo di completare la Brexit per il 31 ottobre prossimo, con o senza accordo, aggiungendo di voler fare del Regno Unito: "il miglior Paese in cui vivere sulla Terra".

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"Saremo coinvolti in queste negoziazioni con tutta la energia e la determinazione possibili e con il senso di amicizia. E spero che l'UE sarà pronta allo stesso modo e che ripensino al loro rifituto nel modificare l'accordo per il ritiro. In caso contrario noi saremo costretti a uscire senza un accordo come previsto dall'articolo 50", ha detto Johnson alla camera.

L’articolo 50, infatti, afferma che ogni stato membro può decidere di ritirarsi dall’Unione europea conformemente alle sue norme costituzionali.

Johnson ha poi chiarito che non designerà "in nessuna circostanza" un nuovo commissario europeo britannico per l'esecutivo entrante dell'Ue, guidato da Ursula von der Leyen, non avrebbe senso in vista dell'uscita secondo il premier.

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"Voglio anche ribadire, in modo inequivocabile, la nostra garanzia verso gli oltre 3 milioni di europei attualmente residenti nel Regno Unito. Li voglio ringraziare per il loro contributo e per la loro pazienza e voglio assicurare loro che sotto questo governo possono stare tranquilli: continueranno a vivere qui. Presidente - ha concluso poi Johnson rivolgendosi allo Speaker della Camera - voglio concludere ribadendo il mio impegno assoluto a portare a termine il divorzio da Bruxelles il 31 ottobre".

Il leader dell'opposizione laburista, Jeremy Corbyn, dal canto suo, prendendo la parola alla Camera, ha denunciato la mancanza di "un piano concreto sulla Brexit":

"Se il primo ministro continua a ostinarsi perseguendo uno sconsiderato piano verso il no deal determinerebbe l'affossamento della volontà di questo parlamento. Dall'industria, dagli affari e dai sindacati è arrivato un messaggio chiaro sulla minaccia che arriva da questo piano. Sarebbe un disastro per l'industria, i prezzi degli alimenti, i posti di lavoro.

È probabile che il laburista Jeremy Corbyn presenterà la mozione di sfiducia al nuovo esecutivo dopo la pausa estiva per evitare che i potenziali dissidenti Tory - contrari all'uscita senza accordo - possano ricompattarsi verso Boris Johnson.

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