Il gruppo di Lima e i prestanome di Maduro

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Di Alberto De Filippis
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L'alleanza pensa di perseguire i prestanome del presidente venzuelano

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È in una Buenos Aires in piena campagna elettorale per le incombenti presidenziali di ottobre che si riunisce il gruppo di Lima che discute sugli eventi del Venezuela. Malgrado le critich,e che considerano questa coalizione di paesi abbastanza inutile, essa ha deciso di creare una struttura che possa perseguire i prestanome di Nicolas maduro. Il presidente chavista è infatti sospettato di avere molte proprietà intestate a persone a lui vicine per aggirare le iniziative statunitensi per colpire i gerarchi chavisti. Altra idea è quella di portare il rapporto presentato dall'alta commissaria per i diritti umani Michelle Bachelet davanti al consiglio di sicurezza e davanti ad altre organizzazioni internazionali, come spiega il ministro degli esteri argentino.

Solo l'uso della forza però sembra l'opzione per ora scartata dai diplomatici. Una decisione in linea con quanto auspicato dal gruppo di contatto dell'Unione Europea. Tuttavia da più parti si sommano le critiche a questo immobilismo diplomatico di cui sembra essere solo il chavismo ad approfittarne. È vero che ci sono stati diversi incontri fra chavismo e opposizione, sia ad Oslo in Norvegia, che alle isole Barbados, ma d'altro canto il chavismo continua a incarcerare e perseguire tutti i leader dell'opposizione, Juan Guaidò incluso, che 50 paesi considerano come il presidente costituzionale del paese, ma che dal chavismo è stato per ora inabilitato alla vota politica accusato di finanziamento illecito.

Questo mentre la sinistra argentina prochavista ha provveduto a riempire le strade della capitale di sostenitori di Nicolas Maduro.

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