I benefici scientifici che ci ha consegnato oggi l'Apollo 11

I benefici scientifici che ci ha consegnato oggi l'Apollo 11
Diritti d'autore CLÉMENT COURDE, ingegnere ricercatore - Osservatorio Costa Azzurra
Di Jeremy WilksSimona Zecchi
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"Dal 1981 inviamo dei raggi laser verso la luna sul riflettore che Neil Armstrong e Buzz Aldrin hanno portato li durante la missione Apollo 11. Ogni giorno che il tempo lo permette siamo in grado di misurare la distanza tra la nostra stazione e il riflettore", sono le parole di un ricercatore

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L'allunaggio avvenuto cinquant'anni fa non è solo una storia memorabile da raccontare, non resta solo ferma sulla mappa dei ricordi e delle pagine dei libri (o nei bit degli archivi digitali). Il ricercatore Clément Courde dell'Osservatorio della Costa Azzurra, nel sud della Francia, ne ha parlato con il nostro Jeremy Wilks.

Misurare le più sottili variazioni che la Luna compie con i suoi movimenti si rivela utile per lo studio della sua struttura interna e il suo rapporto con la Terra. Questa ed altre sono le cose che Clément Courde ci ha raccontato dall'Osservatorio della Costa Azzurra (OCA) dove svolge il ruolo di ingegnere ricercatore.

I dati dalle apparecchiature installate dagli astronauti sulla superficie del satellite 50 anni fa seguitano a essere preziosi.

NASA/Handout via REUTERS

Tra le molte informazioni, in particolare, centri di ricerca come l'OCA, hanno rilevato che la Luna si sta allontanando dalla Terra e che il nostro pianeta cambia forma. Con l'esperimento Lunar laser, la precisione dei dati è senza precedenti: a oggi la distanza (considerato l'Osservatorio) è di 384,000 Km.

Courde ci ha mostrato come avviene a esempio la misurazione della distanza dalla Luna attraverso il riflettore, strumento appunto lasciato da Armstrong e Aldrin 50 anni fa sul suolo lunare.  Il riflettore è costituito da un pannello, formato a sua volta da un centinaio di cubi di silicio fuso che riflettono il raggio laser, rinviandolo direttamente al punto d'origine. Courde lo spiega nel dettaglio in questo reportage di Jeremy Wilks.

Grazie all'esperimento di Apollo 11, i ricercatori hanno esattamente misurato l'allontanamento della Luna dalla Terra, ossia 3,8 centimetri l'anno. Inoltre, si sono evidenziati i cambiamenti della forma della Terra causati dal peso dei ghiacciai sui continenti nel corso dell'ultima Era glaciale.

"Abbiamo guadagnato diverse misurazioni ed è un fatto essenziale questo che ci dice che, nonostante siano trascorsi 50 anni, con questa strumentazione è possibile ancora apportare risultati alla scienza e che ci sono tuttora delle domande alle quali possiamo cercare di rispondere", ha affermato Clément Courde.

E a proposito di ricercatori, proprio di qualche giorno fa il Ben Feist della Nasa ha realizzato un sito web con video, foto e audio basandosi interamente su materiale storico e ricreando la suggestione e l'intensità del momento. In particolare i 50 canali audio del controllo missione, che coprono 11.000 ore di registrazione, sono stati digitalizzati e ripristinati di recente e per la prima volta resi disponibili al pubblico.

"Ciò che colpisce in realtà - riporta Jeremy Wilks - è come i risultati portati a segno dall'Apollo qui continuino a vivere. Gli scienziati utilizzano ogni giorno questo strumento che si trova qui da 50 anni, ogni momento possibile. E la ricerca ne beneficia ogni volta"

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