Almeno 60 le vittime negli scontri a Kharthoum, rinvigoriti dopo che i militari hanno aperto il fuoco contro civili inermi. In azione anche milizie paramilitari
Dopo aver chiuso ogni porta hanno cambiato idea in 24 ore e si sono detti aperti al dialogo. Il consiglio militare di transizione del Sudan è ora disponibile a trattare con l'opposizione dopo che è salito ad almeno 60 il bilancio delle vittime negli scontri per le vie della capitale Khartoum. Sembra che ad agire contro i manifestanti, che da settimane chiedono un governo civile presto, siano stati gruppi paramilitari, tra questi le milizie Janjaweed , già assurte agli onori della cronaca durante il conflitto nel Darfur. Comunque a scatenare l'ondata di scontri è stato il fatto che lunedì le forze della giunta di transizione abbiano sparato, come vedete nelle immagini, contro i manifestanti inermi.
Nel Paese africano l'opposizione è in piazza dal 6 aprile pochi giorni prima della destituzione del presidente Omar Al Bashir. La giunta militare di transizione si è subito detta disponibile a portare il Paese a elezioni in due anni, un tempo per l'opposizione troppo lungo.