Ha potuto finalmente riabbracciare la sua bambina Nazanin Zaghari-Ratcliffe, la cooperatrice umanitaria britannica di origine iraniana, arrestata come spia nell'aprile del 2016 all'aeroporto di Teheran, mentre stava rientrando a casa dopo una visita alla famiglia
Ha potuto finalmente riabbracciare la sua bambina Nazanin Zaghari-Ratcliffe, la cooperatrice umanitaria britannica di origine iraniana, arrestata come spia nell'aprile del 2016 all'aeroporto di Teheran, mentre stava rientrando a casa dopo una visita alla famiglia.
La donna, condannata a cinque anni di carcere, ha ottenuto un permesso di tre giorni per rivedere i suoi cari. Sua figlia, oggi ha quattro anni e vive con i nonni in Iran, perché le è stato ritirato il passaporto.
Il marito di Nazanin, Richard Ratcliffe, dice che ora l'obiettivo è prolungare il permesso. "Dovrebbe tornare in prigione domenica, ma c'è la possibilità che venga prolungato. Il primo step quindi è ottenere questo. E poi bisogna continuare la campagna per la sua liberazione e fare pressione. Francamente mi aspettavo una battaglia con i due governi. Bisogna capire ora come continuare. Che sia chiaro, non smetterò di battermi finché non tornerà a casa".
Le autorità iraniane ritengono che la donna abbia partecipato nel 2009 a manifestazioni per rovesciare il regime. Nazanin nega. Per ottenere il permesso d'uscita, si è impegnata a non lasciare il Paese, a non fare visita ad alcuna ambasciata e a non rilasciare interviste ai media.