Londra: protezione diplomatica a Nazinin Zaghari-Ratcliffe

Volano scintille diplomatiche tra Londra e Teheran dopo il riconoscimento da parte del Regno Unito della "protezione diplomatica" a Nazinin Zaghari-Ratcliffe, manager di un'associazione filantropica con nazionalità britannica e iraniana, arrestata nel 2016 a Teheran con l'accusa di spionaggio, e tutt'ora in carcere nella capitale iraniana.
Il ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, ha fatto la voce grossa: "Non ho preso questa decisione alla leggera. Ho considerato l'inaccettabile trttamento che Nazanin ha ricevuto negli ultimi 3 anni, compreso non solo il mancato accesso alle cure mediche, ma anche la mancanza di un giusto processo nei suoi confronti. La mia decisione rappresenta un importante passo diplomatico per dire a Teheran che il suo comportamento è totalmente sbagliato".
La decisione di Londra di riconoscere la protezione diplomatica, ha spiegato ancora Hunt, non è una "bacchetta magica" e non avrà effetti sostanziali rispetto alla condizione processuale di Nazanin. Il merito della mossa diplomatica di Londra - ha chiarito il marito della donna, Richard Ratcliffe, già intervistato da Euonews nel 2017 - "è quello di fare in modo che il governo del Regno Unito abbia piu' voce in capitolo, possa chiedere aggiornamenti sul suo stato di salute o di richiedere piu' agilmente l'intervento dei medici".
Ma Teheran non sembra scomporsi di fronte alla decisione inglese e fa sapere di considerare illegale la protezione diplomatica britannica dal momento che l'Iran non riconosce l'istituto della doppia nazionalità. "A prescindere dalla sua residenza - comunica l'ambasciatore iraniano a Londra Hamid Baeidinejad su twitter - La signora Zaghari resta una cittadina iraniana".