Elogio del porco

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Di Paolo Alberto Valenti
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Il maiale nella tradizione mitteleuropea

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Vacche e pecore hanno reso e rendono anch'esse grandi servizi all'umanità eppure il re della fattoria e del suo rendimento economico resta il maiale. Basti pensare che della carcassa non si butta via quasi nulla e i tedeschi, che se ne intendono, sono stati fra i primi a produrre gas dalle sue feci.

Per questo una certa cultura nordeuropea canta le lodi del suino che contrariamente a quanto si crede è fra gli animali più puliti e igenisti:  non suda, non la fa nella sua cuccia (se non costretto), è intelligente e sensibile, a suo modo è carino per quel tanto di buffo che può ispirare.

Si può citare anche un' indagine statunitense degli anni Cinquanta che lo ha messo al settimo posto nella graduatoria dell'intelligenza del regno animale per degradarlo successivamente al cinquantesimo.

Certo nei secoli nessuno l'ha mai salvato dalle norcinerie e dai luoghi comuni.

Scomunicato dalla Bibbia (Levitico 11.7-8:  "non mangerete la carne di porco"), che proibiva il consumo di carne di maiale e poi dalla religione mussulmana, resuscita nelle nostre case prevalentemente sotto forma di prosciutti, culatelli,  cotechini e salsicce.

I primi ad apprezzarne le qualità "culinarie" furono i cinesi che qualche millennio fa lo invitarono a vivere nello loro aie.

In Europa più si va a nord e più ci si accorge che la cultura della prime metropoli moderne non bollava il porco come sinonimo di sporcizia, grassezza e bruttezza.

In Germania per esempio c'è ancora l'espressione che tradotta recita: "hai avuto maiale!" (Schwein gehabt!) per indicare la buona sorte.

In effetti nelle immagini dei primi del Novecento in Nordeuropa (soprattutto in area germanica) si trova un florilegio di maialini beneauguranti in cartoline o statuette (di legno o gesso) sorridenti che funzionavano proprio come portafortuna, come il corno, il quadrifoglio, la cacca-denaro.

Alcune immagini erotiche lo adoperano per rappresentare la lussuria. Il riferimento è sopravvissuto anche se nuovamente in senso dispregiativo.

In Italia la cittadina emiliana di Castelnuovo Rangone ha dedicato una statua al maiale che concentra l'attività culinaria ed economica locale. Il monumento è un maialino di grandezza naturale scolpito nell'atto di passeggiare per il comune di Castelnuovo. L'autore è Kee Sansen che l'ha creato nel 1997.

L'esperta britannica Sarah Rath, autrice di una guida circostanziata sul porco intitolata The Complete Pig (Tutto sul maiale) ne eviterebbe l'eccidio perchè "si tratta di animali che hanno danzato per i Borboni, che hanno ispirato gli scultori di Mesopotamia, che sono stati al centro dell'esistenza umana dalla nostra apparizione sulla Terra". Secondo lei bisogna riavvicinarsi al maiale e amarlo. La gente normale resta invece molto piu' prosaica e sostiene che il porco, soprattutto, è buono da morto.

Journalist • Paolo Alberto Valenti

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