Rohingya, Tillerson: ''ci vuole un'indagine credibile e imparziale''

Una visita lampo quella di Rex Tillerson in Myanmar, ma sufficiente perché il Segretario di Stato americano lanci un messaggio chiaro: gli abusi subiti dai Rohingya devono essere investigati in modo credibile e imparziale. Tillerson l’ha dichiarato dopo aver incontrato, separatamente, il capo dell’esercito birmano Min Aung Hlaing e la leader del Paese Aung San Suu Kyi. Il capo della diplomazia di Washington, che ha escluso ulteriori sanzioni, ha inoltre insistito sul fatto che coloro che commettono violazioni dei diritti umani devono essere considerati responsabili.
Sec. Tillerson on #Rakhine State Crisis: We want to see human suffering relieved, because what people are enduring today is intolerable. pic.twitter.com/jmFFZr3wOA
— Department of State (@StateDept) 15 novembre 2017
Quella che le Nazioni Unite hanno definito una vera e propria “pulizia etnica” è iniziata ad agosto, con oltre 600.000 Rohingya che sono fuggiti dalla ragione di Rakhine, in Myanmar, dove sono assediati dall’esercito e dalle milizie buddhiste, per cercare rifugio nel vicino Bangladesh.