Hollywood versus Mosca, previsioni sul 2017 in due pellicole di 30 e 60 anni fa

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Di Euronews
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Il film americano "The Running Man" e il sovietico, "Nel 2017", fantapolitica ambientata nell'anno in corso. Chi ha indovinato di più?

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Nel 2017 a causa di una crisi economica negli Stati Uniti si instaura una dittatura. Le arti sono censurate, la tv è controllata dal governo e il programma televisivo che va più di moda è un reality show con protagonisti dei detenuti sottoposti a vessazioni di ogni tipo, in continua fuga e lotta per salvarsi. Uno di loro, il protagonista, organizzerà una rivolta contro il sadico reality e avrà la meglio.

Nel 2017 in Russia, invece, gli uomini hanno navicelle in grado di controllare il clima riscaldando, usano il tele-video- telefono, hanno robot in cucina che preparano la colazioni ai bimbi mentre le mamme sono a lavoro. Gli ultimi ‘imperialisti’ si autoeliminano testando una potente arma.

È in questo modo che durante la guerra fredda, negli Stati Uniti e in Russia, qualcuno immaginava l’anno che stiamo vivendo rispettivamente in un film, “The Running Man” (1987, Paul Michael Glaser), e con una pellicola fatta di diapositive “ “Nell’anno 2017” “:https://tjournal.ru/39410-kakim-videli-2017-i-v-sovetskom-diafilme-1960-goda (1960, V. Strukova y V. Schevchenko, illustrazioni di L. Smekhovdatata ). Distopia versus utopia, timori di distruzione versus sogni di onnipotenza. La coscienza della decadenza della società occidentale contro l’utopia del sol dell’avvenire, nei Sessanta ancora viva. A parte gli inconfondibili marchi di fabbricazione, chi si è avvicinato di più alla realtà?

The Running Man

Il film americano del 1987 racconta di un carcerato che finisce in un reality, è un ‘running man’ costretto a lottare, in stile gladiatorio, contro gli ‘sterminatori’ . Il carcerato è Arnold Schwarzenegger nel ruolo del protagonista Ben Richards: un pilota militare che viene involontariamente coinvolto in un massacro di civili in fila per il cibo.

Già, perché la storia immagina che nel 2017 l’economia globale sia collassata e che risorse naturali, cibo e petrolio, siano molto scarsi. La trama, basata su un racconto di Stephen King, (“l’uomo in fuga”, 1982) immagina che il conduttore del reality, che con toni populistici ottunde la mente dei telespettatori indifferenti davanti al sadismo dello spettacolo, sia un uomo potentissimo. Un clown capace di mobilitare folle (vi dice qualcosa dei nostri giorni?). Certamente la pellicola coglie nel segno quando prevede un mondo in cui la divisione tra intrattenimento e informazione è talmente labile da minare le basi della democrazia. L’ascesa dei populismi di destra è uno dei motivi per cui esperti definiscono la nostra come l’era della post-verità. Nel film uno dei prigionieri dice “La verità non va tanto di moda ultimamente” (clicca qui per vedere la scena)

Nell’anno 2017

Nel 2017 ricorre il centesimo anniversario della rivoluzione d’ottobre; per celebrare l’evento nel 1960 due scienziati idearono una stringa di diapositive corredate di didascalie. Il protagonista è lo scolaro Igor. Lui e la sua famiglia vengono seguiti mentre, nel 2017, godono delle più fantastiche tecnologie sviluppate durante un secolo di rivoluzione. Dalla sveglia robottizzata che solletica il dormiente quando è ora, a espressioni del più immarcescibile ottimismo utopico bolscevico tipo la navicella in grado di controllare il meteo (forse prevedendo l’importanza del cambiamento climatico?). Proprio in questa stazione meteorologica lavora il papà di Igor che salva centinaia di persone da un ciclone provocato dagli ultimi ‘imperialisti’ rimasti sulla terra: testavano un arma nel Pacifico meridionale, si sono autodistrutti e hanno generato un disastro meteorologico

In the year 2017La preoccupazione sul clima è sicuramente uno dei punti di maggiore interesse della storia.

Qui le illustrazioni

Ciò che è comune ad entrambi “The Running Man e “ Nel 2017 “, sono i timori su come l’uomo si occuperà di risorse in diminuzione, di eventi climatici mortali e dei disastri dell’estremismo politico. Se pensiamo all’ascesa del populismo e alle minacce derivanti dal cambiamento climatico, poi, forse possiamo affermare che entrambe le pellicole, in qualche modo, colgono nel segno.

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