"Il periodo attuale è più pericoloso della Guerra fredda", dice il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier.
“Gli Stati Uniti non hanno prove per accusarci di hackeraggio”. Questa la reazione di Mosca alle accuse di Washington – definite spazzatura – di aver sferrato cyber attacchi per influenzare il voto dell’8 novembre.
Per il ministero degli Esteri, si tratta di una campagna politica “per suscitare un’isteria anti-russa”.
Il periodo attuale è “più pericoloso” della Guerra fredda, dice il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, con Washington che minaccia di rispondere ai cyber attacchi “al momento e nel luogo opportuni”.
A rincarare la dose ci pensa il presidente della subcommissione per la cyber security del Congresso, Cory Gardner, che propone nuove sanzioni contro la Russia.
Per il dipartimento della Sicurezza Interna, infatti, solo alti funzionari russi potrebbero aver autorizzato gli attacchi contro i democratici.
Sotto accusa ci sono i siti DCLeaks.com, Guccifer 2.0 e WikiLeaks. E proprio su Wikileaks sono state appena pubblicate duemila email del capo della campagna elettorale di Clinton, che svelerebbero le manovre elettorali e i legami con Wall Street.
Il risiko Usa-Russia nell'inferno siriano. Schede su target, operazioni. https://t.co/nSHVEcWptM
— guido olimpio (@guidoolimpio) October 8, 2016
Gli Stati Uniti accusano formalmente la Russia di aver condotto attacchi hacker contro il Partito democratico. https://t.co/pOs8xubtKL
— Internazionale (@Internazionale) October 8, 2016