Oggi, in una Roma blindata, si tiene la canonizzazione di madre Teresa di Calcutta.
Una vita eccezionale in cui si alternano luci ed ombre
Oggi, in una Roma blindata, si tiene la canonizzazione di madre Teresa di Calcutta. La zona di San Pietro è stata suddivisa in tre aree, Sant’Uffizio, Traspontina e Porta Angelica, con controlli su persone e bagagli. Tremila gli agenti impiegati. Dalle 8 è scattato il divieto di sorvolo su San Pietro. Attesa la folla delle grandi occasioni.
Il processo che ha portato alla beatificazione è stato iniziato da Papa Woytyla, ma la storia della piccola suora di origine albanese, e indiana di adozione, alterna luci ed ombre.
La religiosa, scomparsa nel 1997, ha aperto 517 case d’accoglienza per i poveri e i malati in oltre 100 paesi, ma le accuse che sono state rivolte alla sua fondazione riguardano gli ingenti fondi che non sarebbero stati utilizzati per le cure dei malati visto che diverse inchieste hanno denunciato che nelle case della carità mancava tutto. Malgrado le critiche però, la fama di Madre Teresa è stata comunque un esempio positivo per molti e ha ispirato decine di Opere di carità, che in tutto il mondo si spendono per i più svantaggiati.
Premio Nobel per la pace nel 1979, ricevette funerali di Stato alla sua morte. Adesso la beatificazione è il culmine, post mortem, di una vita eccezionale.