Le scienze cognitive al servizio dell'apprendimento

Le scienze cognitive al servizio dell'apprendimento
Di Euronews

Come impara il cervello? Come funziona in classe? La scienza cognitiva e il modo in cui può migliorare le capacità di apprendimento è il tema di questa puntata.

Francia: una scuola per i ragazzi con disturbi dys

Alla scuola Cerene, centro di riferimento per la valutazione neuropsicologica del bambino, vengono accolti i ragazzi con disordini dell’apprendimento, detti dys. Il più noto è la dislessia, ma ne esistono altri come la disfasia, un deficit prolungato delle capacità verbali, la disortografia, la difficoltà di tradurre i suoni in simboli grafici e la disprassia, disturbo della coordinazione motoria.

Gli insegnanti sono assistiti da un ortofonista e da uno psicologo. Un’ora viene riservata al tutorato.

http://www.cerene-education.fr/ecole-du-cerene.pdf

http://www.mdph35.fr/les-troubles-dys,107396,fr.html

Spagna: il centro basco sulla cognizione e le lingue

Il centro basco sulla Cognizione, il Cervello e le Lingue, a San Sebastián, è stato creato nel 2008. Si occupa di ricerca sull’acquisizione e la produzione del linguaggio, di disordini del linguaggio e dell’apprendimento.

A questo scopo il lavoro degli scienziati in collaborazione con gli insegnanti è essenziale per applicare i progressi della ricerca in classe. Qui si
studiano la dislessia, un disturbo permanente dell’acquisizione della lettura, ma anche disturbi meno conosciuti come la discalculia.

http://www.bcbl.eu/

Paul Kelley, ideatore dell’apprendimento intervallato

Nell’apprendimento delle lingue o di qualsiasi altro argomento, la memoria a lungo termine è importante. Quali tecniche possono rafforzarla? Gi adolescenti studiano nei momenti sbagliati? Ne parliamo con Paul Kelley, preside e scrittore sul tema dell’educazione.

“L’apprendimento intervallato significa corsi intensivi di 20 minuti e poi dieci minuti di pausa perché il corpo rallenta e le cellule fanno le trasformazioni necessarie per creare ricordi”, spiega Kelley. “Gli adolescenti hanno bisogno di svegliarsi due-tre ore dopo gli altri ed è qualcosa che non possiamo modificare. Quindi invece di dire agli adolescenti di alzarsi al mattino e andare a scuola, occorre cambiare gli orari scolastici in modo tale che si sveglino al momento opportuno”.

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