Antonio Guterres afferma che Gaza è in "caduta libera umanitaria" e chiede una pausa nei combattimenti per consentire alle agenzie umanitarie di consegnare alla striscia 1,6 milioni di dosi di vaccino antipolio nOPV2.
I funzionari sanitari palestinesi hanno accertato il primo caso di poliomielite in un bambino di 10 mesi non vaccinato nella città gazana di Deir al-Balah. I test effettuati nella capitale giordana Amman hanno confermato la diagnosi. Si tratta del primo caso, dopo anni di assenza della malattia, segnalato nell'enclave costiera, devastata dalla guerra tra Israele e Hamas dallo scorso ottobre.
La patologia, potenzialmente fatale e paralizzante, colpisce soprattutto i bambini di età inferiore ai cinque anni e si diffonde tipicamente attraverso l'acqua contaminata. Il Pakistan e l'Afghanistan sono gli unici Paesi in cui la diffusione della polio non è mai stata fermata.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto una pausa di sette giorni nei combattimenti per consentire alle agenzie di lanciare una campagna di vaccinazione in tutta la Striscia.
"Faccio appello a tutte le parti affinché forniscano subito assicurazioni concrete, garantendo pause umanitarie per la campagna".
Due cicli di vaccinazioni antipolio sono previsti per la fine di agosto e settembre, nel tentativo di prevenire la diffusione della variante di poliovirus di tipo 2 (cVDPV2).
Durante ciascun ciclo della campagna, il ministero della Salute palestinese (MoH), in collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF), l'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei Rifugiati Palestinesi (UNRWA) e altri partner, fornirà il nuovo vaccino orale antipolio di tipo 2 (nOPV2) a più di 640.000 bambini sotto i dieci anni di età.
Oltre 1,6 milioni di dosi di nOPV2, utilizzato per bloccare la trasmissione del cVDPV2, saranno consegnate nella Striscia di Gaza. Le vaccinazioni saranno somministrate da 708 squadre presso ospedali, ospedali da campo e centri di assistenza sanitaria primaria in ogni municipalità della Striscia. Circa 2700 operatori sanitari, compresi i team mobili e gli operatori di prossimità, supporteranno la somministrazione in entrambi i cicli della campagna.
Il poliovirus è stato rilevato per la prima volta a Gaza a luglio in campioni ambientali provenienti da Khan Younis e Deir al-Balah. Le Nazioni Unite affermano che Gaza è stata libera dalla polio negli ultimi 25 anni.
Ma la polio non è l'unica sfida sanitaria che Gaza deve affrontare.
Solo 16 dei 36 ospedali di Gaza sono ora parzialmente funzionanti e altri servizi medici sono stati esauriti.
Secondo Oxfam, le forze israeliane hanno distrutto tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue di Gaza e il 70% delle pompe di scarico, il che significa che molte strade sono inondate di acqua contaminata da liquami non trattati, il che rende l'ambiente ideale per la diffusione di malattie.
Questo è particolarmente vero durante i mesi estivi più caldi, quando zanzare e altri insetti proliferano e il cibo si deteriora più velocemente.
A causa del conflitto, la popolazione di Gaza è alle prese con un aumento di infezioni respiratorie, diarrea, scabbia e pidocchi, eruzioni cutanee, varicella, itterizia ed epatite A, oltre ad altri problemi di salute che difficilmente si diffondono al di fuori di Gaza perché è di fatto tagliata fuori dal resto della regione.