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Gaza, Blinken in Israele: definito "positivo" l'incontro con Netanyahu, durato tre ore

Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken arriva a Tel Aviv, 18 agosto 2024
Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken arriva a Tel Aviv, 18 agosto 2024 Diritti d'autore Matt Mohatt/AP
Diritti d'autore Matt Mohatt/AP
Di Euronews Agenzie:  AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La visita del segretario di Stato Usa avviene dopo che gli Stati Uniti e gli altri mediatori, Egitto e Qatar, hanno dichiarato di essere vicini a un accordo dopo due giorni di colloqui a Doha, con funzionari statunitensi e israeliani che hanno espresso un cauto ottimismo

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Si è concluso l'incontro tra il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, e il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken. Durato circa tre ore, secondo quanto riferito dall'ufficio di Netanyahu, è stato un incontro "positivo", con una "buona atmosfera". Durante il colloquio, il premier ha ribadito l'impegno di Israele nei confronti della proposta statunitense presentata a Doha la scorsa settimana.

La formula statunitense "tiene conto delle esigenze di sicurezza di Israele, su cui insiste fermamente", si legge nella nota. Blinken dovrebbe incontrare il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, a Tel Aviv poco dopo le 16 ora locale, 15 ora italiana.

Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken era arrivato a Tel Aviv domenica per cercare di siglare un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas dopo oltre dieci mesi di guerra. La visita di Blinken avviene dopo che gli Stati Uniti e gli altri mediatori, Egitto e Qatar, hanno dichiarato di essere vicini a un accordo dopo due giorni di colloqui a Doha. I funzionari statunitensi e israeliani avevano espresso un cauto ottimismo.

In mattinata Blinken aveva dichiarato come gli attuali colloqui "potrebbero essere l'ultima" possibilità per una tregua a Gaza, incontrando il presidente israeliano Isaac Herzog. "Questo è un momento decisivo, probabilmente la migliore, forse l'ultima, opportunità per riportare a casa gli ostaggi, per ottenere un cessate il fuoco e per mettere tutti sulla strada migliore per una pace e una sicurezza durature". Il segretario Usa ha chiesto a Hamas e a Israele di non "far deragliare" gli sforzi diplomatici.

La proposta in cantiere prevede un processo in tre fasi in cui Hamas rilascerebbe tutti gli ostaggi rapiti durante l'incursione del 7 ottobre in Israele. In cambio, Israele ritirerebbe le sue forze da Gaza e rilascerebbe i prigionieri palestinesi. Nei giorni scorsi Hamas, che non ha partecipato direttamente ai colloqui, ha manifestato resistenza a quelle che definisce nuove richieste da parte di Israele.

In una dichiarazione di domenica il gruppo radicale palestinese ha accusato Netanyahu di aver posto "ostacoli" al raggiungimento di un accordo con "nuove condizioni e richieste” con l'obiettivo di “prolungare la guerra”. Ha aggiunto di ritenerlo “pienamente responsabile” per aver ostacolato gli sforzi dei mediatori e “impedito un accordo”.

Il primo ministro israeliano ha rimandato al mittente le stesse accuse: domenica ha dichiarato che è Hamas a sabotare gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco. "Finora Hamas è stato completamente ostinato. Non ha nemmeno inviato un rappresentante ai colloqui di Doha. Pertanto, la pressione deve essere diretta ad Hamas, non al governo di Israele", ha dichiarato.

Scambi di fuoco al confine tra Libano e Israele

Lunedì il ministero della Sanità libanese ha dichiarato che un attacco israeliano ha ucciso due persone nel sud del Libano, mentre Hezbollah ha rivendicato attacchi alle truppe e alle postazioni militari nel nord di Israele.

Anche l'agenzia di stampa ufficiale libanese National news agency ha riferito di bombardamenti e incursioni israeliane in diverse aree di confine, confermando l'uccisione di due persone a Hula. Non è stato specificato se si tratta di combattenti o civili.

Gli attacchi sono stati confermati dall'esercito israeliano, che lunedì ha dichiarato che domenica i suoi jet hanno attaccato edifici militari di Hezbollah nelle aree di Aita al-Sha'ab, Beit Leaf e Hula.

Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato un “attacco aereo simultaneo” con “droni carichi di esplosivo” contro due postazioni militari israeliane: una caserma vicino al confine e una base vicino alla città costiera di Acri, a circa 15 chilometri dalla frontiera.

Israeli police work at the scene of a bomb explosion in Tel Aviv, August 18, 2024
Israeli police work at the scene of a bomb explosion in Tel Aviv, August 18, 2024Moti Milrod/Copyright 2024 The AP All rights reserved

Nel frattempo, almeno una persona è stata uccisa e un'altra è rimasta ferita dopo l'esplosione di una bomba a Tel Aviv domenica sera.

Secondo le prime informazioni riportate dai media israeliani e dalla polizia, la persona deceduta, la cui identità è ancora sconosciuta, è il presunto assalitore: la bomba sarebbe esplosa nel suo zaino mentre si suppone fosse in procinto di fare un attentato.

"Si è trattato di un attacco terroristico con l'esplosione di un potente esplosivo", ha dichiarato la polizia in un comunicato lunedì.

I funzionari sanitari di Gaza hanno dichiarato invece che 29 persone sono state uccise nella Striscia tra domenica e lunedì.

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