Origine della vita nel sistema solare, la NASA analizzerà campioni di un asteroide

L'immagine mostra un rendering della sonda Origins Spectral Interpretation Resource Identification Security - Regolith Explorer (OSIRIS-REx) in contatto con l'asteroide Bennu.
L'immagine mostra un rendering della sonda Origins Spectral Interpretation Resource Identification Security - Regolith Explorer (OSIRIS-REx) in contatto con l'asteroide Bennu. Diritti d'autore AP Photo
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Di Euronews and AFP
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

I campioni sono stati raccolti dalla sonda spaziale senza equipaggio OSIRIS-REx, lanciata da Cape Canaveral nel 2016

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In un laboratorio di Houston, gli scienziati si stanno preparando al ritorno di OSIRIS-REx, la sonda spaziale che la NASA ha lanciato nello spazio nel 2016. Il velivolo senza equipaggio tornerà con un carico particolarmente prezioso: campioni prelevati dall'asteroide Bennu che potrebbero potenzialmente svelare i segreti su come sia nata la vita nel sistema solare.

I campioni di roccia e polvere raccolti saranno suddivisi in alcuni da analizzare immediatamente e altri da conservare per il futuro, in modo che le nuove generazioni con tecnologie più avanzate possano condurre le loro ricerche. "Non ci aspettiamo che ci sia qualcosa di vivente, ma piuttosto gli elementi costitutivi della vita", ha spiegato Nicole Lunning, curatrice dei campioni presso OSIRIS-REx. "Questo è il vero motivo che ci ha spinti a raggiungere questo tipo di asteroide: capire quali siano gli agenti precursori che possono aver favorito la vita nel nostro sistema solare e sulla Terra".

L'atterraggio della sonda nello Utah è previsto per il 24 settembre, con a bordo circa 250 grammi di materiale prelevati sull'asteroide. Nonostante la scrupolosa pianificazione della missione, la raccolta dei campioni non si è rivelata un'impresa facile. Durante il processo, la sonda è entrata in contatto con l'asteroide per alcuni secondi ed è stata provocata una piccola esplosione per sollevare il campione di polvere e catturarlo.

Gli scienziati si sono preoccupati quando una valvola del compartimento non si è chiusa, permettendo ad alcuni dei preziosi campioni di fuoriuscire nello spazio.

Questi campioni non hanno colpito la Terra. Non sono stati esposti nell'atmosfera terrestre. Non sono entrati in contatto con nulla fuorché lo spazio aperto per miliardi di anni. Ci aiuteranno a determinare se le nostre teorie siano o meno corrette.
Eve Berger
Esperta di chimica del cosmo presso la NASA

Alla fine, però, i materiali sono stati trasferiti con successo in una capsula al centro della sonda spaziale e posti al sicuro. Le sonde giapponesi del 2010 e del 2020 sono state le prime a raccogliere con successo campioni di asteroidi e a riportarli sulla Terra.

Ciò ha permesso di dimostrare la presenza di uno dei componenti dell'acido ribonucleico (RNA), molecola presente in tutte le cellule viventi ed essenziale per la maggior parte delle funzioni biologiche.

La scoperta ha dato credito alla teoria secondo cui la vita sulla Terra potrebbe essersi in parte originata nello spazio, quando asteroidi si sono schiantati sul Pianeta portando elementi fondamentali.

"Questi campioni non hanno colpito la Terra. Non sono stati esposti nell'atmosfera terrestre. Non sono entrati in contatto con nulla fuorché lo spazio aperto per miliardi di anni", ha dichiarato Eve Berger, esperta di chimica del cosmo presso la NASA. In definitiva, "ci aiuteranno a determinare se le nostre teorie siano o meno corrette", ha aggiunto.

Ma non è solo la prospettiva di aumentare le nostre conoscenze su come è nata la vita nel nostro mondo ad entusiasmare gli scienziati: "Se riusciamo a capire cosa è successo qui sulla Terra, ciò ci aiuterà a comprendere meglio cosa osserviamo su altri corpi celesti e come interpretare le informazioni in nostro possesso", ha detto Berger.

Per saperne di più su questa storia, guardate il video nel lettore multimediale che trovate in alto.

Video editor • Aisling Ní Chúláin

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