L’Ue preme sul premier slovacco Robert Fico per rimuovere il veto alle nuove sanzioni contro la Russia, mentre la Commissione promette interventi su energia e industria automobilistica
L'Unione europea sta esercitando pressioni sul primo ministro slovacco Robert Fico in vista del vertice ad alta tensione di giovedì, con l’obiettivo di convincerlo a revocare il veto sul nuovo ciclo di sanzioni contro la Russia.
Fico non contesta il contenuto del pacchetto di sanzioni, che include misure sul gas naturale liquefatto russo, infrastrutture petrolifere, "flotta ombra", piattaforme di criptovalute e movimenti diplomatici russi nel blocco, ma ha sollevato questioni non correlate riguardanti i prezzi dell’energia, il settore automobilistico e la competitività europea.
Le condizioni di Fico per parlare di sanzioni
Secondo il premier slovacco, tali temi dovrebbero essere affrontati "in modo sostanziale" dai leader dell’Ue prima di rimuovere il veto.
"Non intendo discutere nuovi pacchetti di sanzioni contro la Russia finché non vedrò, nelle conclusioni del vertice, istruzioni politiche alla Commissione su come affrontare la crisi dell’industria automobilistica e gli alti prezzi dell’energia che rendono l’economia europea non competitiva", aveva dichiarato Fico. "Rifiuto che questioni così gravi siano trattate con frasi generiche, mentre le decisioni dettagliate sono riservate agli aiuti all’Ucraina".
Green Deal, auto e semplificazione
Lunedì, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha risposto al richiamo. In una lettera di sei pagine ai 27 leader, ha annunciato l’accelerazione della revisione della legge sul Green Deal che vieterebbe la vendita di auto a combustione dal 2035, anticipando i primi risultati a dicembre invece che al 2026.
"Ho deciso di accelerare la revisione del regolamento sugli standard di emissione di CO2 per auto e furgoni, prevista ora per fine anno" ha scritto von der Leyen.
Il divieto del 2035 ha suscitato proteste tra i politici conservatori come il cancelliere tedesco Friedrich Merz, la premier italiana Giorgia Meloni e il polacco Donald Tusk. Fico, la cui industria automobilistica dipende dalla Germania, è un critico della misura.
Tra le richieste avanzate figura l’uso dei carburanti elettronici, che possono sostituire diesel e benzina e prolungare la vita dei motori a combustione, nonostante le emissioni di CO2 associate. I carburanti sintetici (e-fuels) sono prodotti con elettricità proveniente da fonti rinnovabili come l'eolico, il solare o l'idroelettrico, acqua e CO2 catturata.
"Stiamo valutando il ruolo dei carburanti a basse emissioni nella transizione verso un trasporto a zero emissioni, inclusi i carburanti elettronici" ha scritto von der Leyen, rispondendo alle istanze di Fico.
La presidente ha anche promesso un pacchetto di semplificazione normativa per il settore automobilistico e aggiustamenti ambientali mirati.
Bollette alte? Necessario agire "prima possibile"
Sul fronte dei prezzi dell’energia, von der Leyen ha riconosciuto che le bollette rimangono alte e differiscono tra Paesi, limitando la competitività europea rispetto a Stati Uniti e Cina. Ha annunciato nuove proposte per ridurre i costi energetici "il prima possibile".
La lettera arriva mentre gli ambasciatori finalizzano le conclusioni del vertice di giovedì, che devono ottenere il consenso di tutti i Paesi. L’ultima bozza, del 17 ottobre, include riferimenti alle richieste di Fico: accelerazione della revisione del divieto 2035 con "neutralità tecnologica" e proposte concrete per ridurre i prezzi energetici, misure assenti nelle versioni precedenti.
La stesura continuerà nei prossimi giorni, con l’intento di chiudere il testo prima dell’inizio del vertice. Tuttavia, Fico potrebbe sorprendere presentando le proprie idee, obbligando a modifiche dell’ultimo minuto.
"Se lasciamo l’industria automobilistica senza attenzione e non affrontiamo la crisi energetica, mi chiedo che senso abbia la riunione, se tutto è ancora centrato sull’Ucraina", aveva dichiarato Fico, sottolineando i problemi interni dell’Ue.
Una lettera per il premier slovacco
Non è chiaro se von der Leyen invierà una lettera specifica a Fico come quella dell’estate scorsa, quando il leader slovacco bloccò un precedente pacchetto di sanzioni. All’epoca, la presidente offrì garanzie sull’eliminazione graduale dei combustibili fossili russi, approvata con freno d’emergenza per Slovacchia e Ungheria.
"Il presidente è in contatto regolare con i leader sull’eventuale pacchetto di sanzioni. I contatti sono molto stretti", ha dichiarato un portavoce della Commissione, evidenziando l’urgenza attribuita da von der Leyen alla questione del 2035 e all’industria automobilistica.
Fico rimane l’ultimo ostacolo al 19esimo pacchetto di sanzioni Ue, dopo che l’Austria ha ritirato le proprie riserve. Vienna aveva tentato di compensare la Raiffeisen Bank International scongelando beni di una società russa, senza ottenere il sostegno delle altre capitali.