Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Referendum 8 - 9 giugno: cosa succede se passa il sì al primo quesito, scheda verde chiaro

Seggio elettorale, immagine d'archivio
Seggio elettorale, immagine d'archivio Diritti d'autore  LaPresse Referendum sulla Giustizia 12 giugno/LaPresse
Diritti d'autore LaPresse Referendum sulla Giustizia 12 giugno/LaPresse
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

Seggi aperti domenica e lunedì per i cinque referendum abrogativi. Ecco in dettaglio cosa prevede il primo quesito "Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione" e cosa succede se passa il sì

PUBBLICITÀ

Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini italiani aventi diritto di voto sono chiamati alle urne per esprimere la propria opinione su cinque referendum.

Promossi da organizzazioni sindacali e civiche, i cinque referendum riguardano la riforma del mercato del lavoro e l'accoglienza e l'integrazione dei migranti in Italia.

Si tratta di quesiti abrogativi di norme esistenti e per essere validi i referendum devono raggiungere il quorum: deve votare almeno il 50 per cento più uno degli aventi diritto. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì.

scheda verde quesito 1 referendum 8 - 9 giugno
scheda verde quesito 1 referendum 8 - 9 giugno Ministero dell'Interno

Cosa prevede il primo quesito del referendum

"Volete voi l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, come modificato dal d.l. 12 luglio 2018, n. 87, convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2018, n. 96, dalla sentenza della Corte costituzionale 26 settembre 2018, n. 194, dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145; dal d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, dal d.l. 8 aprile 2020, n. 23, convertito con modificazioni dalla L. 5 giugno 2020, n. 40; dalla sentenza della Corte costituzionale 24 giugno 2020, n. 150; dal d.l. 24 agosto 2021, n. 118, convertito con modificazioni dalla L. 21 ottobre 2021, n. 147; dal d.l. 30 aprile 2022, n. 36, convertito con modificazioni dalla L. 29 giugno 2022, n. 79 (in G.U. 29/06/2022, n. 150); dalla sentenza della Corte costituzionale 23 gennaio 2024, n. 22; dalla sentenza della Corte costituzionale del 4 giugno 2024, n. 128, recante “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183” nella sua interezza?", recita il primo quesito del referendum dell'8 e 9 giugno.

Stampato su scheda verde chiaro, riguarda il cosiddetto Jobs Act e chiede di votare l’abrogazione o meno la parte della legge che contiene la disciplina sui licenziamenti previsti dal contratto a tutele crescenti, introdotto nel 2015 e già oggetto di varie sentenze e interpretazioni della magistratura.

Votando SI, si permette il reintegro del lavoratore licenziato illegittimamente, che a causa della cancellazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori oggi non ne ha diritto.

Votando NO questa parte del Jobs Act rimane invariata e il reintegro del dipendente in azienda può avvenire solo quando c'è stato un licenziamento discriminatorio, per ragioni legate a idee politiche o religiose, durante la maternità o il congedo matrimoniale o viene intimato solo verbalmente, oppure per licenziamento disciplinare ingiustificato. Nel altri casi resta valido l'indennizzio economico.

Ecco di seguito il dettaglio degli altri quesiti.

Quesito n. 2 - Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale

Quesito n. 3 - Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi

Quesito n. 4 - Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione

Quesito n. 5 - Cittadinanza italiana – Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

I portuali europei pronti a bloccare le navi cariche di armi dirette a Israele

Parte da Catania un secondo gruppo di navi per raggiungere Gaza

La Global Sumud Flotilla prosegue la missione verso Gaza, Frontex non darà supporto militare