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Myanmar, amnistia di massa in occasione del Capodanno: il regime rilascia quasi 4.900 detenuti

Un prigioniero rilasciato viene accolto dai familiari davanti al cancello principale della prigione di Insein a Yangon, 17 aprile 2025
Un prigioniero rilasciato viene accolto dai familiari davanti al cancello principale della prigione di Insein a Yangon, 17 aprile 2025 Diritti d'autore  AP Photo
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Di Gavin Blackburn Agenzie: AP
Pubblicato il
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Il Myanmar è sotto governo militare dal febbraio 2021, quando con un colpo di Stato l'esercito ha spodestato il governo eletto democraticamente della leader civile Aung San Suu Kyi, agli arresti da allora

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Il capo della giunta militare del Myanmar ha concesso l'amnistia a quasi 4.900 detenuti in occasione del tradizionale capodanno del Paese, secondo quanto riportato dai media statali.

Giovedì almeno 19 autobus hanno lasciato la prigione Insein di Yangon e sono stati accolti fuori dal cancello da familiari e amici che li aspettavano dalle prime ore del mattino.

Il Political prisoners network - Myanmar, un gruppo di controllo indipendente che registra le violazioni dei diritti umani nelle carceri del Paese, ha dichiarato in un comunicato che, secondo il suo conteggio iniziale, sono stati rilasciati 22 prigionieri politici.

L'alto generale Min Aung Hlaing, capo del consiglio militare al potere, ha graziato 4.893 detenuti, ha riferito MRTV. Anche tredici stranieri saranno rilasciati ed espulsi dal Paese.

Altri prigionieri hanno ricevuto riduzioni di pena, ad eccezione di coloro che sono stati condannati per accuse gravi come omicidio e stupro, o di coloro che sono stati incarcerati per accuse relative a varie altre leggi sulla sicurezza.

Se i detenuti liberati violeranno di nuovo la legge, dovranno scontare il resto della loro pena originaria in aggiunta a qualsiasi nuova condanna, secondo i termini del loro rilascio.

Le amnistie di massa durante le festività non sono insolite in Myanmar.

I familiari dei detenuti aspettano davanti al cancello della prigione di Insein a Yangon, 17 aprile 2025
I familiari dei detenuti aspettano davanti al cancello della prigione di Insein a Yangon, 17 aprile 2025 AP Photo

Nel Paese ci sono almeno 22mila prigionieri politici

Il Myanmar è sotto il governo militare dal febbraio 2021, quando con un colpo di Stato l'esercito ha spodestato il governo eletto dalla leader civile Aung San Suu Kyi. La presa di potere è stata accolta da una massiccia resistenza non violenta, che da allora si è trasformata in una diffusa lotta armata.

Secondo l'Associazione per l'assistenza ai prigionieri politici, un'organizzazione indipendente che tiene un resoconto dettagliato degli arresti e delle vittime legate ai conflitti politici del Paese, all'11 aprile erano detenuti circa 22.197 prigionieri politici, tra cui Suu Kyi.

Molti prigionieri politici sono stati arrestati con l'accusa di incitamento, un reato generico ampiamente utilizzato per arrestare i critici del governo o dell'esercito e punibile fino a tre anni di carcere.

Giornalismo sotto attacco

Uno dei detenuti rilasciati è Hanthar Nyein, fondatore e giornalista di Kamayut media, arrestato nel marzo 2021 insieme al co-fondatore, il giornalista statunitense Nathan Maung, dopo che le autorità avevano fatto irruzione nel loro ufficio a Yangon.

Maung è stato rilasciato ed espulso negli Stati Uniti nel giugno dello stesso anno. Hanthar Nyein era stata invece inflitta una pena di sette anni di reclusione dopo essere stato condannato per incitamento nel marzo 2022 e per violazione della legge sulle transazioni elettroniche, un'accusa che secondo i critici criminalizza la libertà di parola, nel dicembre dello stesso anno.

Maung ha raccontato al Committee to protect journalists, con sede a New York, che lui e Hanthar Nyein sono stati bendati, picchiati, privati di cibo e acqua e quindi torturati durante gli interrogatori a Yangon.

Secondo l'International center for not-for-profit law, con sede negli Stati Uniti, dal colpo di Stato militare del 2021 sono stati arrestati più di 220 giornalisti e almeno 51 sono ancora detenuti.

La giunta: elezioni generali entro la fine dell'anno

Quest'anno le celebrazioni del Thingyan, la festa per il nuovo anno, sono state più dimesse del solito a causa del periodo di lutto nazionale seguito al devastante terremoto del 28 marzo che ha ucciso almeno 3.725 persone.

In un discorso di capodanno, Min Aung Hlaing ha dichiarato che il suo governo porterà avanti le misure di ricostruzione e riabilitazione nelle aree colpite dal terremoto il più rapidamente possibile.

Ha inoltre ribadito l'intenzione di tenere le elezioni generali entro la fine dell'anno e ha invitato i gruppi di opposizione che combattono l'esercito a risolvere i conflitti in modo politico. È dal 2023 che la giunta posticipa regolarmente la data delle elezioni.

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