Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Catalano lingua ufficiale Ue? Salvador Illa: "Sarebbe misura equa e rispettosa"

Il presidente catalano Salvador Illa e il presidente del Consiglio europeo António Costa durante un incontro.
Il presidente catalano Salvador Illa e il presidente del Consiglio europeo António Costa durante un incontro. Diritti d'autore  European Union
Diritti d'autore European Union
Di Aida Sanchez Alonso
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

Il presidente della Catalogna è stato a Bruxelles per proporre che catalano, basco e galiziano siano riconosciuti come lingue ufficiali dell'Ue: serve però l'unanimità dei 27 e i costi sono alti

PUBBLICITÀ

Il presidente della Catalogna, Salvador Illa, durante la sua ultima a Bruxelles la scorsa settimana, si è posto l'obiettivo di fare diventare il catalano una lingua ufficiale dell'Unione europea.

La lingua è parlata da circa 10 milioni di persone distribuite tra le regioni autonome spagnole della Catalogna, della Comunità Valenciana e delle Isole Baleari, di Andorra e di alcune parti della Francia e dell'Italia.

Il catalano è in lizza insieme al basco e al galiziano per diventare di diventare una lingua ufficiale dell'Ue, decisione per cui serve l'unanimità dei 27 Paesi Ue.

Per Illa si tratta di una richiesta fondamentale per i cittadini catalani, baschi e galiziani.

Dare lo status ufficiale di lingua Ue a queste lingue "significa dire ai cittadini della Catalogna, della Galizia e dei Paesi Baschi: siete parte dell'Europa", ha detto Illa a Euronews.

Quante sono le lingue ufficiali dell'Ue?

L'Ue ha ora 24 lingue ufficiali: tutti i suoi atti giuridici sono tradotti in ogni lingua e così le sessioni plenarie del Parlamento europeo e le riunioni del Consiglio europeo e del Consiglio dell'Unione europea.

Per Illa "non si tratta di tradurre più o meno documenti, ma di rispettare l'identità dei cittadini europei". La decisione è ora in discussione presso i ministri degli Affari europei, ma ha visto pochi progressi da quando la Spagna ha presentato la proposta durante la presidenza di turno nell'estate del 2023.

L'inclusione di tre nuove lingue ufficiali potrebbe costare circa 132 milioni di euro all'anno, secondo un rapporto preliminare della Commissione europea. Bruxelles stima che ogni lingua aggiuntiva costerebbe circa 44 milioni di euro all'anno, compresi l'adattamento dei documenti e l'assunzione di interpreti e traduttori.

Se la proposta verrà approvata, la Spagna si è offerta di pagare i costi extra.

Ora il catalano può essere parlato nel Consiglio dell'Unione Europea se i ministri lo chiedono con diverse settimane di anticipo. È accaduto nel settembre 2024, quando il ministro dell'Industria spagnolo Jordi Hereu ha parlato catalano in una riunione per la prima volta in 20 anni.

Allo stesso tempo, il Parlamento europeo sta valutando la possibilità di utilizzare tutte e tre le lingue per gli eurodeputati durante le sessioni plenarie.

Il catalano in Europa nasce dalla maggioranza politica di Sanchez

La proposta è stata avanzata dal governo di Pedro Sánchez nel 2023 per ottenere l'appoggio dei partiti pro-indipendenza, in particolare Junts per Catalunya dell'ex presidente catalano Carles Puigdemont.

Ma la cosa sta facendo alzare le sopracciglia in diversi Paesi dell'Ue, che la considerano una manovra politica del premier spagnolo.

"È stata una richiesta di questo partito politico, ma è una richiesta condivisa da molte persone non solo della Catalogna, dei Paesi Baschi, della Galizia", ha replicato Illa.

"Non si tratta, diciamo, di una questione politica o di una richiesta politica. La metterei da un altro punto di vista. È una misura giusta dal punto di vista linguistico. Ci sono 20 milioni di cittadini che hanno queste lingue", ha precisato il presidenza della Catalogna.

Chiudere il percorso dell'indipendenza dei catalani

Per Illa si tratta della seconda visita a Bruxelles da quando, sei mesi fa, ha prestato giuramento come presidente della Catalogna. Il politico socialista ha fatto di Bruxelles una delle sue priorità, scegliendo Jaume Duch, ex portavoce del Parlamento europeo, come ministro dell'Unione europea e degli Affari esteri.

Uno degli obiettivi dell'esecutivo catalano è quello di riavviare completamente le relazioni con l'Unione Europea.

"È la nostra aspirazione e credo che la raggiungeremo. Vogliamo essere pienamente coinvolti nella costruzione europea, nel progetto europeo, in un momento, in un mondo in rapida evoluzione, che non offre altre possibilità di rafforzare il progetto europeo", ha dichiarato Illa a Euronews.

Il suo viaggio della scorsa settimana ha incluso un incontro con il presidente del Consiglio europeo, António Costa, e con la vicepresidente della Commissione europea, Teresa Ribera. Ma non è il primo che cerca di rompere il blocco che la Catalogna ha affrontato durante il decennio in cui si è tenuto un referendum pro-indipendenza, il cosiddetto Procés.

L'ex presidente catalano e leader pro-indipendenza, Pere Aragonès, ha già incontrato alcuni membri della Commissione europea nel 2022, una prima volta per un leader catalano in diversi anni.

Ora, dopo oltre un decennio, la Catalogna ha un presidente contrario all'indipendenza dalla Spagna.

"Rispetto tutti i progetti politici, ma il mio punto di vista è che in questo mondo in rapida evoluzione, dobbiamo rafforzare le cose che ci uniscono e non evidenziare quelle che ci separano", ha detto Illa.

Potete ascoltare l'intera intervista nel nostro podcast Radio Schuman.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Corte di Giustizia europea respinge ricorso di Puigdemont e Comin per essere eurodeputati

Gli Stati dell'Ue contro la proposta di introdurre catalano, galiziano e basco come lingue ufficiali

La Commissione europea colpisce Google con una pesante multa da 2,95 miliardi di euro