La premier italiana Giorgia Meloni ha tenuto la conferenza stampa annuale. Tanti i temi sul tavolo, dalla liberazione di Cecilia Sala e il Medio Oriente ai rapporti con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, con Elon Musk e con l'Unione europea
La liberazione di Cecilia Sala è stata frutto di un "lavoro complesso di triangolazione diplomatica con Iran e Usa".
La presidente del Consiglio dei ministri italiana Giorgia Meloni ha risposto alle domande dei giornalisti alla Camera dei deputati giovedì in occasione dell'annuale conferenza stampa. L'incontro arriva a poche ore dalla liberazione della giornalista Cecilia Sala, rimasta per 21 giorni in un carcere di Teheran, in Iran.
"È stata una bella giornata per l'Italia intera e per me. Chiamare la madre per dire che sua figlia stava rientrando a casa è stata l'emozione più grande degli ultimi due anni", ha ammesso la premier.
"Non ho notizie di un ruolo di Elon Musk nella liberazione di Cecilia Sala", ha risposto Meloni alla domanda su un possibile coinvolgimento del miliardario americano.
L'attenzione si è poi spostata sul caso Abedini, l'ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi arrestato all'aeroporto di Malpensa su mandato degli Stati Uniti. Secondo alcuni, il rilascio di Sala sarebbe stato vincolato alla liberazione dell'uomo.
"Il caso Abedini è al vaglio tecnico e politico del ministero della Giustizia. Dobbiamo discuterne con i nostri amici americani, avrei voluto parlarne con Biden ma non potrà essere a Roma. È un lavoro complesso da discutere nelle sedi competenti", ha detto Meloni.
Meloni: "Non ho parlato con Musk di Starlink"
Nei giorni scorsi, Meloni si era recata a Mar-a-Lago, in Florida, per incontrare il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. La premier nega che, in quell'occasione, abbia discusso con il miliardario Elon Musk del sistema di comunicazione Starlink.
"Non ho mai parlato personalmente con Elon Musk di Starlink. SpaceX ha illustrato al governo la tecnologia. Sono normali interlocuzioni con le aziende. Noi siamo in fase istruttoria e non capisco le accuse che sono state rivolte", ha detto Meloni.
"Neanche io ho le idee chiare sulla vicenda. Si tratta di mettere in sicurezza alcune comunicazioni molto sensibili e delicate. Non ci sono alternative pubbliche. L'alternativa è non avere una protezione di questi dati. Il tema da discutere è lo scenario preferibile in due scenari non ottimali", ha continuato la premier.
"Il problema con SpaceX è che è privato o sono le idee politiche di Elon Musk? Valuto gli investimenti stranieri solo con la lente dell'interesse nazionale, non delle amicizie", ha poi risposto Meloni facendo riferimento al suo rapporto di amicizia con il miliardario americano.
Interrogata ancora sulle eventuali ingerenze di Musk nella politica internazionale, Meloni ha difeso Musk e ha criticato George Soros. "Musk è una persona molto nota e facoltosa che esprime le sue posizioni, ma non è il primo. Di persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni io ne ho viste parecchie. Il problema è quando persone facoltose utilizzano quelle risorse per finanziare in mezzo mondo partiti, associazioni ed esponenti politici per condizionare le scelte degli Stati nazionali. Questo non lo fa Musk: non mi risulta che finanzi in giro partiti politici. Questo lo fa George Soros e questa sì, è un'ingerenza negli Stati nazionali", ha detto Meloni.
"Il tema del peso di queste società lo pongo da qualche anno. Ci sono società che governavano pezzi fondamentali di comunicazione, con un fatturato che supera il Pil di alcuni Stati nazionali. "Il problema è quando quelle persone usano quegli strumenti per controllare chi possa dire cosa. Questo non lo fa Elon Musk. Consente a tutti di dire qualsiasi cosa sulla sua piattaforma e per quello viene criticato", ha continuato la premier.
Riferendosi alla domanda di un giornalista del Times sui termini utilizzati da Musk su X nei confronti della ministra inglese Jess Phillips, Meloni ha detto: "Non condivido le parole di Elon Musk. Da questo al rischio per la democrazia... Volete un elenco degli epiteti che mi sono stati rivolti anche da personaggi influenti sui social negli ultimi anni? Non mi ricordo che qualcuno si sia sbracciato. Quello che non funziona in questa vicenda è l’utilizzo di due pesi e due misure. Non si è credibili a porre oggi la questione, che è sul tavolo da molti anni. Solo che le persone che ne erano protagoniste erano ben viste dal mainstream", ha concluso Meloni.
Meloni: "Escludo annessione con la forza da parte degli Usa di Panama e Groenlandia"
"Mi sento di escludere che gli Usa nei prossimi anni tenteranno di annettere con la forza territori che gli interessano", ha detto Meloni riguardo alle mire che Donald Trump ha espresso nei giorni scorsi su Panama e Groenlandia.
"Penso che le dichiarazioni siano un messaggio ad alcuni altri grandi player globali, piuttosto che rivendicazioni ostili nei confronti di quei Paesi. Il canale di Panama è fondamentale per il mercato mondiale e per gli Usa. La Groenlandia è un territorio strategico ricco di materie prime. "Sono territori sui quali abbiamo assistito a un crescente protagonismo cinese", ha spiegato la premier.
"Queste dichiarazioni rientrano nel dibattito a distanza tra grandi potenze, un modo energico per dire che gli Usa non rimarranno a guardare di fronte alle mosse di altri grandi player globali in zone di interesse strategico per gli Usa e per l'Occidente", ha concluso.
Meloni ha confermato che sta valutando se partecipare all'insediamento di Trump il prossimo 20 gennaio.
Il futuro dell'Ucraina
La stampa ha poi chiesto della possibiità di un disimpegno degli Stati Uniti in Ucraina, sull'adesione alla Nato e su un eventuale "pace giusta" con la Russia dopo l'invasione iniziata nel 2022.
"Non prevedo un disimpegno degli Usa. Trump ha parlato di 'pace con la forza'. Se oggi si parla di pace, è perché la Russia si è un po' impantanata in Ucraina, grazie al coraggio del popolo ucraino e del sostengo occidentale. Questo Trump lo sa bene", ha detto Meloni.
"Sono disposta a sostenere le opzioni che è disposta a sostenere l'Ucraina. Sono convinta che le garanzie di sicurezza per l'Ucraina siano fondamentali per riuscire ad avere una pace in Ucraina", ha affermato la presidente del Consiglio.
"La Russia in passato ha violato accordi che aveva sottoscritto. Senza garanzie di sicurezza non possiamo avere la certezza che non succeda di nuovo. Non sono io a stabilire quali debbano essere le condizioni per una pace giusta. Se l'Ucraina è d'accordo penso che sarà una pace giusta".
Le relazioni tra Italia e Grecia
La presidente del Consiglio si è poi concentrata sulle relazioni tra Italia e Grecia. "I rapporti sono ottimi. Io e (Kyriakos) Mitsotakis parliamo di molte materie con approccio comune, della difesa, della sicurezza, dell'immigrazione, della messa in sicurezza del territorio di fronte agli eventi climatici estremi", ha affermato Meloni.
"C'è in calendario un vertice intergovernativo a Roma. Vogliamo mettere nero su bianco l'ampiezza della collaborazione, sopratutto sulla sicurezza e sulla cooperazione civile"
I centri migranti in Albania
La stampa ha chiesto chiarimenti alla premier anche sulla gestione dei centri migranti in Albania, delle polemiche sul loro utilizzo e dell'opposizione dei magistrati.
"Le sentenze della Cassazione danno ragione al governo. Spetta al governo stabilire quali sono Paesi sicuri e il giudice non può disapplicare sistematicamente il trattenimento. Può motivare il caso specifico. I magistrati non entrano nel merito del singolo caso. I centri in Albania sono pronti per essere operativi", ha commentato Meloni"
Il rapporto con la stampa italiana
La premier ha parlato della libertà di stampa in Italia e del suo rapporto con i giornalisti, dicendo che non sta in alcun modo limitando questo diritto.** Una critica mossa in Italia da alcuni giornali e dall'opposizione.** "Vengo accusata di non rispondere alle domande dei giornalisti. Ho chiesto di fare un calcolo sul 2024: è emerso che nel corso dell'anno ho risposto a 350 domande, quasi una al giorno. Non ritengo di dovermi difendere dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa o per la democrazia", ha detto la premier.
"Mi capita di trovare virgolettati di parole che non ho mai detto e riportati fatti che mi riguardano e che non sono avvenuti. Mi piacerebbe che provassimo a ripartire con un piede diverso. Io assicuro ancora più rispetto per il vostro lavoro e mi permetto di chiedere rispetto per il mio".
Giorgia Meloni ha poi parlato delle dimissioni di Elisabetta Belloni dalla direzione del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, confermando che il sostituto sarà Vittorio Rizzi, attuale vicedirettore dell'Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi).