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Esce oggi la serie tv su Mussolini "M. Il figlio del Secolo", Meloni: "Non la guarderò"

Busto di Benito Mussolini
Busto di Benito Mussolini Diritti d'autore  Luca Bruno/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Luca Bruno/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Di Euronews
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La miniserie sarà disponibile da oggi, ma già attira polemiche. Nella conferenza stampa annuale la premier italiana Giorgia Meloni ha detto: "M? Ho altre priorità"

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Esce oggi, il 10 gennaio, la serie "M. il Figlio del Secolo", tratta dal romanzo di Antonio Scurati e ispirata alla figura di Benito Mussolini. La serie è una coproduzione italo-francese, sotto l'egida (fra le altre) di Sky e Pathé. A impersonare Mussolini sarà l'attore romano Luca Marinelli e diretta dal regista britannico Joe Wright, già autore di "Orgoglio e Pregiudizio" (2005) e "L'ora più buia" (2017).

La miniserie ripercorre in 8 puntate l'ascesa del dittatore, dalla fondazione dei Fasci di Combattimento nel 1919 (futuro Pnf, Partito Nazional Fascista) fino al discorso del 3 gennaio 1925, in cui Mussolini ammette le responsabilità dell'omicidio del parlamentare socialista Giacomo Matteotti. In mezzo ci sono l'età dello squadrismo (in cui gruppi fascisti si rendono protagonisti di intimidazioni e violenze in tutta Italia) e la marcia su Roma del 1922, da cui nasce il primo governo fascista.

Scurati: la serie M. e le polemiche

È la prima serie prodotta da un libro di Scurati, nello specifico il primo libro della collana "M. Il figlio del secolo", pubblicato dall'autore nel 2018 e premio Strega l'anno seguente. Scurati ha trasformato M in una serie di romanzi: l'ultimo, "M. L'ora del destino", narra le vicende di Mussolini fino al 1940, anno in cui l'Italia entra nella seconda guerra mondiale. È uscito il 16 ottobre scorso.

Nel mentre, Scurati è stato più volte in conflitto con il partito della premier Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia. Ad aprile scorso, la Rai (tv di Stato i cui vertici sono scelti in gran parte dal governo) ha deciso di sopprimere un suo monologo programmato per il 25 aprile, giorno della Liberazione.

Il dirigente della Rai Paolo Corsini aveva attribuito la cancellazione a ragioni di compenso, ma un documento interno pubblicato poche ore dopo lo aveva smentito, parlando di "ragioni editoriali". Scurati aveva invece considerato l'atto "censura governativa", per le critiche che nel monologo erano rivolte alla premier italiana e al suo gruppo dirigente. Meloni aveva provato a chiudere la questione pubblicando il monologo sui suoi profili social, ma questa mossa non aveva calmato le acque, provocando uno sciopero proclamato dal sindacato dei giornalisti Rai.

Un'eredità spinosa

La serie ha creato un gran numero di polemiche: l'eredità fascista è un tema molto controverso in Italia. Diversi eredi di Mussolini sono in politica e rinnegano poco o per nulla la sua eredità politica. Molti esponenti ed ex esponenti della coalizione di centrodestra che governa l'Italia si sono più volte esposti per minimizzare i danni che Mussolini ha causato all'Italia e si sono più volte rifiutati di prendere le distanze dal passato fascista dell'Italia. Inoltre, il pronipote di Mussolini, Romano Floriani Mussolini, è diventato calciatore, attirando altre polemiche per i saluti romani in curva al momento della sua prima rete in Serie B.

Solo tre giorni fa, poi, nella ex sede del Movimento Sociale Italiano (Msi) di Acca Larenzia a Roma, centinaia di persone hanno commemorato l'omicidio di tre militanti neofascisti accaduto nel 1978 facendo il saluto romano. Esiste in effetti ormai una sorta di "calendario" di commemorazioni annuali degli anni del Duce.

Giorgia Meloni "M? Ho altre priorità"

Le polemiche arrivano fino alla premier Giorgia Meloni che, interpellata in conferenza stampa sulla gravità del gesto e su una serie di finanziamenti arrivati dal suo partito ad Acca Larenzia, ha risposto: "Meglio usarla per quello che farci un fast food". Alla domanda se avesse intenzione di guardare la serie, Meloni ha risposto "Mi capirete se ho altre priorità, non guardo serie da più di due anni".

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