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Sardegna e Sicilia, siccità più probabile del 50 per cento a causa dei cambiamenti climatici

Terre aride in Sicilia per colpa della siccità estrema
Terre aride in Sicilia per colpa della siccità estrema Diritti d'autore Andrew Medichini/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Andrew Medichini/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Andrea Barolini
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Uno studio di World Weather Attribution conferma il ruolo determinante dei cambiamenti climatici nell'esacerbare le ondate di siccità in Sardegna e Sicilia

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Gli impatti dei cambiamenti climatici sono una realtà, concreta e quotidiana, per l'umanità intera: nessuna nazione ne è esente. L'aumento della frequenza e dell'intensità degli eventi meteorologici estremi, con ondate di caldo eccezionali e inondazioni dovute a precipitazioni straordinarie, così come l'innalzamento del livello dei mari dovuto alla fusione delle calotte polari, da anni ormai colpiscono l'intero globo terrestre. Alcune regioni, tuttavia, sono più vulnerabili di altre, soprattutto rispetto a determinati fenomeni.

In Sardegna e in Sicilia, ad esempio, il riscaldamento globale ha aumentato del 50% la possibilità che possano verificarsi ondate di siccità tali da generare problemi di approvvigionamento idrico e gravi perdite nel settore agricolo. A spiegarlo è uno studio condotto da quindici ricercatori universitari e di agenzie meteorologiche di Italia, Svezia, Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi, per conto di World Weather Attribution, istituto che si occupa proprio di comprendere i legami tra cambiamenti climatici ed eventi estremi, al fine di comprendere quali, tra questi ultimi, siano scientificamente attribuibili all'aumento della temperatura media globale.

Per quanto riguarda le due isole maggiori, gli scienziati hanno spiegato in particolare che le ondate di siccità aumenteranno in modo proporzionale al riscaldamento climatico. Il che rende sempre più urgente attuare una drastica transizione verso un mondo a basse emissioni di gas ad effetto serra, nel quale le attività antropiche non causino sconvolgimenti agli equilibri della Terra.

Le siccità in Sardegna e Sicilia non sarebbero state così gravi senza i cambiamenti climatici

Gli episodi di scarse precipitazioni in Sardegna e Sicilia, negli ultimi anni, non sarebbero stati infatti così gravi se non ci fosse stata la pressione dei cambiamenti climatici. Sarebbero probabilmente stati gravi, ma non "estremi" come si sono rivelati. E dal momento che la temperatura media globale continua ad aumentare, in futuro si prevede che nelle due isole le ondate saranno ancora più violente.

Ciò impone anche politiche di adattamento, a partire da una gestione estremamente attenta delle risorse idriche. "Sardegna e Sicilia stanno diventando sempre più aride per colpa del clima che cambia. Le ondate di caldo torrido e prolungato colpiscono i loro territori sempre più di frequente, provocano l'evaporazione dell'acqua presente nei terreni e prosciugano i bacini idrici", ha spiegato Mariam Zachariah, ricercatrice del Grantham Institute di Londra. "Le città hanno sopportato mesi di razionamento dell'acqua, il lago di Pergusa, in Sicilia, è scomparso. Le colture sono state bruciate. Gli impatti delle ondate di siccità sono scioccanti", ha aggiunto Maja Vahlberg, consulente climatica della Croce Rossa.

Con un riscaldamento globale di 2 gradi centigradi sconvolgimenti epocali in tutto il mondo

Ad oggi la temperatura media globale è cresciuta, sulla superficie delle terre emerse e degli oceani, di circa 1,2 gradi centigradi, rispetto ai livelli pre-industriali (ovvero prima che l'uomo avesse cominciato a bruciare carbone, petrolio e gas). L'Accordo di Parigi raggiunto al termine della Cop21 nella capitale francese nel dicembre del 2015 spiega che non si dovranno superare i 2 gradi, ma anche che occorre rimanere il più possibile vicini agli 1,5. Lo "Special report 1.5" pubblicato dall'IPCC - il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici - nell'ottobre del 2018 spiega infatti che le differenze tra le due soglie sono enormi. Basti pensare che lo scioglimento "totale" della calotta glaciale artica, in caso di 1,5 gradi si manifesterà una volta ogni secolo; con 2 gradi avverrà una volta ogni decennio.

Secondo il WWF, lo studio rappresenta la conferma della necessità di rimuovere immediatamente le cause del riscaldamento globale. Il che si traduce in primo luogo nell'abbandono dei combustibili fossili. Anche perché se per la Sicilia e la Sardegna la situazione sarà estremamente preoccupante, per altre regioni del mondo si tratta di rischiare la vita di centinaia di migliaia di persone, o di perdere per sempre nazioni intere, come nel caso di alcuni atolli del Pacifico che scompariranno dalle carte a causa della risalita del livello dei mari.

 

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