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L'Ue eroga 4,2 miliardi di euro di aiuti all'Ucraina: "Sosteniamo il loro diritto di autodifesa"

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Di Michela Morsa
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il finanziamento è parte dello Strumento per l'Ucraina, un piano quadriennale per sostenere la ripresa del Paese in guerra. Kiev continua ad avanzare nella regione russa di confine di Kursk, Zelensky: "Ora 74 insediamenti sotto il nostro controllo"

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Martedì l'Unione europea ha erogato 4,2 miliardi di euro all'Ucraina. Si tratta del primo pagamento regolare effettuato nell'ambito dello Strumento per l'Ucraina, un piano quadriennale da 50 miliardi di euro, tra sovvenzioni e prestiti, che ha lo scopo di sostenere la ripresa del Paese devastato dalla guerra con la Russia.

Il finanziamento europeo è subordinato al rispetto di indicatori trimestrali di riforma e di investimento concordati con Kiev in precedenza e approvati dal Consiglio europeo: il piano, infatti, non sosterrà solo la ricostruzione e modernizzazione del Paese una volta che la guerra sarà finita, ma contribuirà agli sforzi per attuare le riforme fondamentali per avanzare nel percorso di adesione all'Unione europea.

Nell'annunciare l'erogazione dei primi fondi, la portavoce della Commissione europea Nabila Massrali ha colto l'occasione per sottolineare che l'Unione europea, come gli altri alleati occidentali, non era stata informata dell'offensiva militare ucraina in territorio russo, ma che sostiene il diritto dell'Ucraina a difendersi.

"L'Ue non è coinvolta e non commenta gli sviluppi operativi in prima linea. Sosteniamo pienamente il legittimo esercizio da parte dell'Ucraina dei suoi diritti intrinseci di autodifesa e gli sforzi per ripristinare la sua integrità territoriale e la sua sovranità e per respingere e combattere l'aggressione illegale della Russia", ha dichiarato Massrali.

Borrell: "Sosteniamo il diritto alla lotta degli ucraini contro la Russia"

Dopo un colloquio con il ministro degli Esteri ucraina Kuleba, l'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, è stato più esplicito.

"Ho discusso con Dmytro Kuleba gli ultimi sviluppi sul fronte e la controffensiva di Kursk. Ho ribadito il pieno sostegno dell'Ue alla lotta popolare dell'Ucraina. Putin non è riuscito a spezzare la resistenza dell'Ucraina contro la sua invasione ingiustificata ed è ora costretto a ritirarsi all'interno del territorio della Russia" ha scritto Borrell su X.

L'incursione delle forze ucraine, che una settimana fa ha colto di sorpresa le poche truppe russe stanziate nella regione di confine di Kursk, sembra avanzare, seppur più a fatica ora che Mosca è corsa ai ripari dislocando maggiori risorse nell'area.

La versione di Kiev sulle conquiste ucraine in Russia

Martedì pomeriggio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha riconosciuto per la prima volta solo sabato la presenza delle sue truppe in territorio russo, ha scritto su X che "nonostante le battaglie difficili e intense, le nostre forze continuano ad avanzare nella regione di Kursk".

Secondo il leader ucraino sono 74 i centri abitati ora sotto il controllo di Kiev. Lunedì il governatore della regione russa aveva dichiarato che le forze nemiche controllavano 28 insediamenti e una superficie di circa 500 chilometri quadrati, mentre il capo di Stato maggiore ucraino Oleksandr Syrsky aveva rivendicato il controllo di mille chilometri quadrati. Un'analisi diffusa dall'Afp, basata sui dati forniti dal think thank statunitense Institute for the study of war, parlava invece di circa 800 chilometri quadrati.

Zelensky ha anche detto che "il 'fondo di scambio' del nostro Stato sta crescendo". Il riferimento è alle centinaia di soldati russi che sono stati catturati, come confermano alcuni video pubblicati dalle brigate militari ucraine e verificati dal Financial Times, e che potrebbero essere scambiati con i prigionieri di guerra ucraini. Alcuni scambi avrebbero già avuto luogo.

Il Financial times riferisce che martedì le forze ucraine hanno cercato di consolidare le posizioni appena conquistate. Come riporta il quotidiano, Deep State, un gruppo analitico ucraino che lavora a stretto contatto con il ministero della Difesa, ha affermato che le forze del paese sono "avanzate a Sudzha e hanno catturato Guyevo e si sono completamente trincerate a Goncharovka".

Qual è lo scopo dell'incursione ucraina in territorio russo

Come sottolineato anche dal leader ucraino nel suo consueto video serale ai cittadini, lunedì, l'Ucraina non sta cercando di annettere i territori russi, bensì di difendersi dai bombardamenti e costringere la Russia alla pace. Lo ha sottolineato anche il ministero degli Esteri Georgi Tykhiï martedì.

"A differenza della Russia, l'Ucraina non ha bisogno di proprietà altrui. L'Ucraina non vuole annettere alcun territorio nella regione di Kursk, ma vuole proteggere le vite dei suoi cittadini. Quanto prima la Russia accetterà di ristabilire una pace giusta, tanto prima cesseranno le incursioni", ha dichiarato il diplomatico in una conferenza stampa, ricordando che dall'inizio dell'estate sono stati lanciati più di duemila attacchi verso l'Ucraina proprio dalla regione di Kursk.

"Non possiamo colpire con le armi a lungo raggio, quindi è necessario utilizzare le Forze armate per liberare queste zone di confine dal contingente militare russo che ci colpisce. Le nostre Forze armate sono una forza militare europea civilizzata che rispetta pienamente le leggi e le consuetudini di guerra e il diritto umanitario internazionale. Gli unici obiettivi sono le strutture militari e il personale militare", ha spiegato Tykhiï.

Nel suo video messaggio Zelensky aveva detto che è "giusto distruggere i terroristi russi dove sono, da dove lanciano i loro attacchi". "Vediamo quanto questo sarà utile per avvicinare la pace. La Russia deve essere costretta alla pace se Putin vuole continuare a fare la guerra", aveva aggiunto.

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Tykhiï ha anche sottolineato che l'operazione nella regione di Kursk vuole aiutare il fronte, come già ipotizzato dagli analisti: "Impedisce alla Russia di spostare ulteriori unità nella regione di Donetsk e complica la sua logistica militare", ha dichiarato il ministero degli Esteri.

Sul breve termine sembra funzionare: il portavoce delle Forze armate ucraine, citato da Politico, ha affermato che la Russia ha ritirato alcune unità dalle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, nell'Ucraina meridionale, per farle rientrare nel proprio territorio e cercare di respingere le forze ucraine.

La versione di Mosca sulla difesa nella regione di Kursk

Mentre Kiev afferma di guadagnare terreno in territorio russo, Mosca sostiene di aver "fermato l'avanzata" ucraina. "La corsa incontrollata del nemico è già stata fermata", ha dichiarato il generale maggiore Apti Alaudinov, comandante dell'unità cecena delle forze speciali Akhmat. "Il nemico è già consapevole che la guerra lampo che aveva pianificato non ha funzionato".

"La maggior parte delle forze e dei mezzi che sono entrati nel territorio russo in prima linea sono già stati distrutti - ha detto Alaudinov al canale televisivo statale Rossiya 1 - e la maggior parte del territorio in cui si trovava il nemico è già stata completamente isolata”. Il comandante ha aggiunto che tutte le unità russe sono ora impegnate a distruggere i militanti ucraini a un "buon ritmo".

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Queste affermazioni sono contraddette da numerose analisi indipendenti, compresa quella del think thank statunitense Institute for the study of war, che stimano che Kiev mantenga il controllo su diverse centinaia di chilometri quadrati di territorio della Federazione russa, seppur Mosca stia tentando di respingere l'offensiva.

I milblogger russi riferiscono di intensi combattimenti lungo il fronte di Kursk, con gli ucraini che cercano di espandere il loro controllo e le forze russe che hanno respinto molti attacchi con missili, droni e attacchi aerei.

Il ministero della Difesa russo ha pubblicato immagini di bombardieri Sukhoi Su-34 che colpiscono quelle che, a suo dire, sono truppe ucraine nella regione di confine del Kursk e ha dichiarato di aver respinto gli attacchi nei pressi di alcuni villaggi a circa 26-28 chilometri dal confine.

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