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Elezione di von der Leyen: chi ha votato a favore e chi contro

Ursula von der Leyen è stata rieletta con 401 voti a favore
Ursula von der Leyen è stata rieletta con 401 voti a favore Diritti d'autore Jean-Francois Badias/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Jean-Francois Badias/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Vincenzo Genovese
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'elezione della presidente della Commissione Ursula von der Leyen è avvenuta con 401 voti a favore e 284 contro. Il voto era segreto, ma è possibile ricostruire favorevoli e contrari

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Il risultato è stata celebrato da popolari, socialisti e liberali, le tre famiglie politiche europee che hanno negoziato la sua nomina a Presidente della Commissione. Ma guardando al risultato del voto (401 eurodeputati a favore, 284 contro e 15 astensioni che contano come contrari), è chiaro che non tutti i membri di Partito popolare europeo, Socialisti e democratici e Renew Europe hanno sostenuto la presidente.

Maggioranza "Ursula": Verdi sì, Conservatori no

Sull’esito della votazione, che era scrutinio segreto, potrebbe aver pesato in maniera decisiva l’appoggio dei Verdi, che hanno apprezzato la promessa di mantenere intatti gli obiettivi Green Deal. 

Circa quaranta eurodeputati del gruppo, che aveva dichiarato il suo voto a favore, hanno permesso a von der Leyen di superare la soglia minima necessaria di 360 voti favorevoli per ottenere la carica. La nuova maggioranza 'Ursula', formata ora da quattro gruppi, si è quindi allargata a sinistra, e non a destra come ipotizzato da alcuni prima del voto.

Il no a von der Leyen di Meloni

C’era grande attesa, infatti, per la scelta di Fratelli d’Italia: il partito della presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni ha tenuto fino all’ultimo momento segrete le sue intenzioni, evitando di fare una dichiarazione di voto, al contrario di molti altri partiti del Parlamento europeo.

"Fratelli d'Italia ha deciso di non votare" per la conferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea, rimanendo "coerente con la posizione espressa nel Consiglio Europeo di non condivisione del metodo e del merito", ha affermato Meloni, in un video pubblicato sui social mentre si trovava al vertice della Cpe di Blenheim Palace.

"Questo non comprometterà la collaborazione su molte materie, come ad esempio l'immigrazione", ha aggiunto, facendo comunque "gli auguri di buon lavoro" a von der Leyen. Meloni ha infine detto di "non aver ragione di ritenere" che questo voto possa "compromettere il ruolo dell'Italia nella Commissione".

"È chiaro che questo tentativo che c'è stato alla fine di portare a bordo i Verdi ha sbilanciato ulteriormente la narrazione di Ursula von der Leyen", ha spiegato a Euronews Nicola Procaccini, co-presidente di Ecr. "Abbiamo preferito non condizionare il dibattito esplicitando la nostra intenzione prima del voto".

Per quanto riguarda gli altri partiti italiani, hanno votato a favore di von der Leyen sia Forza Italia che Partito democratico ed Europa Verde, in linea con le rispettive famiglie politiche.

Gli altri voti contrari

Hanno votato contro anche gli altri due gruppi di destra radicale, Patrioti per l’Europa (tra cui la Lega) ed Europa delle nazioni sovrane, annunciando le proprie intenzioni già nel dibattito successivo al discorso della presidente.

In particolare, l'eurodeputata polacca Ewa Zajączkowska-Hernik, del partito di destra radicale Konfederacja ha attaccato a muso duro la presidente per il Patto migrazioni e asilo, la riforma della politica migratoria europea che a suo giudizio rende von der Leyen responsabile di "ogni stupro commesso in Europa dalle persone migranti".

Si è opposto alla rielezione pure il gruppo della Sinistra, che include gli eurodeputati Ilaria Salis e Mimmo Lucano, oltre alla delegazione del Movimento Cinque Stelle.

"Il discorso di von der Leyen è stato un libro dei sogni, privo di contenuti. Ha proposto il commissario per la Difesa, noi siamo contro all'invio delle armi. Abbiamo sentito parlare invece che di transizione ecologica, di transizione militare, questo per noi è inaccettabile", ha spiegato a Euronews il capodelegazione del M5S Pasquale Tridico.

Contrari anche gli eurodeputati di Alleanza Libera per L’europa, formazione che al Parlamento europeo fa squadra con i Verdi e rappresenta le minoranze linguistiche europee. E pure l'eurodeputato indipendente cipriota Fidias Panayiotou, che anche dopo l'elezione all'Eurocamera continua a fare lo youtuber e ha filmato il suo voto.

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