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L'Ue approva legge su ripristino della natura grazie al dietrofront dell'Austria: Italia vota contro

L'Ue approva la legge sul ripristino della natura
L'Ue approva la legge sul ripristino della natura Diritti d'autore Bernat Armangue/Bernat Armangue
Diritti d'autore Bernat Armangue/Bernat Armangue
Di Euronews
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I ministri dell'Ambiente europei hanno dato il via libera finale alla legge sul ripristino della natura. La norma è uno dei pilastri del Green deal e prevede il ripristino del 20 per cento degli ecosistemi terrestri e marini dell'Unione entro il 2030. Contraria l'Italia

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Via libera dall'Ue alla prima legge sul ripristino della natura. Dopo mesi di stallo, i ministri dell'Ambiente hanno confermato l'accordo con l'Eurocamera sul regolamento proposto a giugno 2022 dalla Commissione europea per ripristinare le aree naturali già degradate, uno dei pilastri del Green Deal. L'Italia ha votato contro insieme a Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Finlandia e Svezia, mentre solo il Belgio si è astenuto.

La legislazione pionieristica mira a ripristinare almeno il 30 per cento delle aree terrestri e marine dell'Unione entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.

La novità sta proprio nel puntare sul ripristino delle aree danneggiate e non solo nella salvaguardia di quelle ancora intatte e procederà per gradi. Il 30 per cento di ogni ecosistema dovrà essere oggetto di misure di ripristino entro il 2030, il 60 per cento entro il 2040 e il 90 per cento entro il 2050.

Tra i timori per la sicurezza alimentare dettati dalla guerra in Ucraina e le ripetute proteste degli agricoltori, la proposta è stata per mesi criticata dal centrodestra al Parlamento Ue e dagli Stati membri che ne hanno fatto slittare l'adozione.

Il via libera di lunedì è stato possibile grazie al cambio di posizione del governo austriaco, che aveva inizialmente dichiarato l'intenzione di astenersi. Il sì di Vienna ha permesso di raggiungere la maggioranza qualificata in seno al Consiglio, almeno 15 Stati Ue (su 27) che rappresentano, in questo caso, il 65 per cento della popolazione.

Ripristino natura: un freno per garantire sicurezza alimentare

L'accordo finale raggiunto a novembre da Parlamento e Consiglio Ue è stato confermato lunedì dai ministri e prevede, di fatto, un freno per arginare le preoccupazioni manifestate sulla sicurezza alimentare, fissando al 2033 la data per rivedere e valutare l'applicazione del regolamento e il suo impatto sui settori agricolo, ittico e forestale.

Inoltre la Commissione ha il potere di sospendere, fino a un anno, l'applicazione delle norme relative agli ecosistemi agricoli in caso di "gravi conseguenze a livello comunitario per la sicurezza alimentare".

"Oggi il Consiglio dell'Ue ha raggiunto un traguardo significativo approvando la legge sul ripristino della natura, una componente fondamentale del Green deal, accordo sostenuto dal Gruppo S&d al Parlamento europeo", ha affermato il gruppo dei socialisti e democratici.

" Gli ecosistemi sani sono alleati essenziali nella lotta contro i cambiamenti climatici e integreranno gli sforzi per ridurre le emissioni. Inoltre, gli ecosistemi ripristinati forniranno numerosi vantaggi, tra cui una maggiore sicurezza alimentare e un maggiore benessere per tutti i cittadini".

L'Italia vota contro alla legge sul ripristino della natura

"L'ultimo colpo di coda di questa legislatura ideologica è l'approvazione del Regolamento sul Ripristino della natura. Il voto favorevole dell'Austria, che arriva spaccata al suo interno, ha permesso di raggiungere la maggioranza in Consiglio Ambiente. Mentre l'Italia sostiene l'obiettivo di tutelare e riparare gli ecosistemi e ha lavorato a proposte migliorative per garantire il giusto equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica", ha affermato in una nota la viceministra all'Ambiente e Sicurezza energetica, Vannia Gava, che ha partecipato al Consiglio ambiente Ue in corso a Lussemburgo.

"Il regolamento, così com'è, impatta negativamente il settore agricolo dell'Unione, accrescendone gli oneri economici e amministrativi. Non possiamo ignorarlo e non possiamo votare a favore. Occorre più tempo", ha concluso.

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