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Elezioni europee, affluenza alle urne in Lettonia in leggero aumento rispetto al 2019

Un uomo vota per le elezioni europee in un seggio elettorale a Riga, l'8 giugno 2024
Un uomo vota per le elezioni europee in un seggio elettorale a Riga, l'8 giugno 2024 Diritti d'autore Screenshot from EBU video 2024_10237478
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Di Euronews Agenzie:  EBU
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Secondo dei sondaggi condotti a febbraio e a maggio dal centro di ricerca Norstat insieme all'emittente pubblica LSM, circa un terzo dei cittadini lettoni ha dichiarato di non essere interessato alle elezioni europee

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La Commissione elettorale lettone (CVK) ha fatto sapere che l'affluenza alle urne per le elezioni europee è rimasta stabile al 33,7%, in leggero aumento rispetto ai dati del 2019, quando si era recato alle urne il 33,5% degli aventi diritto. Si tratta di una quota lontana da quella del 2009: all'epoca fu più della metà degli elettori ad esprimere le loro preferenze. Ma soprattutto, i numeri appaiono in netto contrasto rispetto a un sondaggio condotto da Eurobarometro nello scorso mese di aprile, secondo il quale ad essere pronto a partecipare sarebbe stato il 65% elettori lettoni.

Un seggio elettorale a Riga, l'8 giugno 2024
Un seggio elettorale a Riga, l'8 giugno 2024Screenshot from EBU video 2024_10237478

Gravi problemi tecnici nel voto in Lettonia, secondo la commissione elettorale

La stessa commissione ha aggiunto che le votazioni si sono svolte senza incidenti, ma ha ammesso l'insorgere di gravi problemi tecnici che hanno inciso sui dati relativi all'affluenza. Per questo, diverse testate avevano inizialmente riferito date relativi all'affluenza che poi sono stati smentiti.

D'altra parte, secondo i sondaggi condotti a febbraio e maggio dal centro di ricerca Norstat insieme all'emittente pubblica LSM, circa un terzo degli intervistati ha dichiarato di non essere interessato alle elezioni europee. Soprattutto le persone nella fascia d'età compresa tra i 18 e i 29 anni erano apparsi i più propensi all'astensione, mentre i più anziani, di età compresa tra i 60 e i 74 anni, erano apparsi i più motivati a votare.

I candidati di sedici partiti si sono presentati per i nove seggi parlamentari attribuiti alla Lettonia e i dati precedenti al giorno del voto indicavano il partito di centro-destra Alleanza Nazionale in testa ai sondaggi. Al secondo posto figuravano invece i Progressisti di sinistra; al terzo i centristi di Nuova Unità (partito della prima ministra Evika Siliņa).

National Alliance lead candidate Roberts Zīle thanks Latvians for voting

Alleanza Nazionale ha centrato la propria campagna elettorale sulla promessa di "difendere gli interessi della Lettonia nell'UE, non gli interessi dell'UE in Lettonia". Ha inoltre sostenuto l'ipotesi di aumentare al 2% le spese militari in tutti gli Stati membri, nonché il rafforzamento del confine orientale di fronte sia alle minacce militari che all'immigrazione clandestina. Il candidato principale del partito è Roberts Zīle, europarlamentare da 20 anni e attuale vicepresidente del Parlamento europeo.

Il partito socialdemocratico Progressisti ha proposto di mantenere il sostegno all'Ucraina, che comprende anche l'accesso ai mercati europei e la concessione dello status di Paese osservatore al Parlamento europeo. Il movimento di centrosinistra chiede inoltre normative ambientali più stringenti e investimenti nelle ferrovie anziché nelle compagnie aeree. La candidata principale dei Progressisti è Elīna Pinto, che si era già presentata alle presidenziali.

Se mettiamo sui piatti della bilancia da una parte la perdita dell'Ucraina e dall'altra la stabilizzazione finanziaria, è chiaro che l'aspetto geopolitico ha molto più peso
Roberts Zīle
Principale candidato di Alleanza Nazionale in Lettonia

Il partito Nuova Unità, invece, ha assunto posizioni molto nette in materia di sicurezza: "La Russia è stata, è e sarà una fonte di instabilità e una minaccia militare per tutta l'Europa, sia nel futuro prossimo che in quello remoto", si legge in una dichiarazione ufficiale. Ha di conseguenza ribadito la condanna dell'invasione in Ucraina e si è detto favorevole all'allargamento dell'UE. Il loro candidato principale è il commissario europeo Valdis Dombrovskis.

Il mese scorso in Lettonia si sono verificate proteste contro la decisione della principale emittente nazionale di tenere alcuni dibattiti pre-elettorali in lingua russa. La Lettonia si trova ai margini orientali dell'UE. Secondo i dati dell'Ufficio centrale di statistica, oltre il 60% dei lettoni parla lettone, ma i russofoni rappresentano una minoranza linguistica significativa (circa un terzo del totale).

Un'elettrice lettone vota a Riga l'8 giugno
Un'elettrice lettone vota a Riga l'8 giugnoScreenshot from EBU video 2024_10237478

Generalmente, la televisione LSM fornisce alcuni contenuti in russo e il Consiglio pubblico dei mezzi di comunicazione elettronici, benché invitato a farlo, ha deciso di non bloccare i dibattiti in lingua russa, affermando che ciò avrebbe rappresentato un'ingerenza nella programmazione e nelle decisioni dell'emittente.

La questione è d'altra parte molto delicata in Lettonia. L'offensiva russa è vista da molti con inquietudine, in una nazione che è stata parte dell'Unione sovietica fino alla dissoluzione di quest'ultima. Non è un caso se il governo di Riga ha deciso di reintrodurre il servizio di leva l'anno scorso: svelta che ha incontrato il favore di molti nell'opinione pubblica lettone. Secondo un sondaggio, in particolare, il 60% dei cittadini considera il servizio militare fondamentale per la difesa della Lettonia, dato che il Paese condivide un confine di 200 chilometri con la Russia.

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