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Spagna, Irlanda e altri Stati dell'Ue potrebbero riconoscere la Palestina il 21 maggio

L'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri Josep Borrell
L'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri Josep Borrell Diritti d'autore FRANCOIS LENOIR/EUROPEAN UNION
Diritti d'autore FRANCOIS LENOIR/EUROPEAN UNION
Di Mared Gwyn JonesShona Murray
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La Spagna, l'Irlanda e altri Stati membri dell'Unione europea che condividono la stessa posizione potrebbero riconoscere lo Stato di Palestina il 21 maggio, ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri Josep Borrell

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In un'intervista rilasciata giovedì alla radio nazionale spagnola Rne, a Josep Borrell è stato chiesto di confermare le notizie diffuse dai media irlandesi, secondo cui Spagna, Irlanda e altri Stati membri dell'Unione europea potrebbero riconoscere formalmente lo Stato di Palestina il 21 maggio.

L'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri ha confermato l'indiscrezione, dicendo che il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares gli aveva comunicato il 21 maggio come possibile data durante un evento per celebrare la Giornata dell'Europa poche ore prima a Madrid.  

Fonti diplomatiche irlandesi hanno poi confermato a Euronews che un gruppo di Paesi europei sta proponendo di riconoscere uno Stato palestinese durante il mese di maggio, molto probabile ma non stabilita la data del 21.La fonte ha aggiunto che la data potrebbe essere spostata per consentire ad altri Paesi, tra cui la Norvegia, Paese non appartenente all'Unione europea, di muoversi in parallelo.

Borrell ha menzionato anche il Belgio e la Slovenia tra i Paesi che potrebbero aderire al riconoscimento congiunto, dopo che il governo di Lubiana ha approvato un decreto sul riconoscimento dello Stato palestinese giovedì scorso.Anche Malta potrebbe aderire, avendo appoggiato una dichiarazione d'intenti durante un vertice del Consiglio europeo a marzo.

Lo Stato di Palestina visto dall'Unione europea

Intanto venerdì l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione per rendere lo Stato di Palestina un membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, dove attualmente ha lo status di osservatore. 

Attualmente solo nove dei 27 Stati membri dell'Ue riconoscono il diritto dei palestinesi a uno Stato secondo i cosiddetti confini del 1967, che comprendono la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e Gerusalemme Est. I Paesi dell'Est Europa (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania e Bulgaria) lo hanno fatto nel periodo sovietico, e anche Cipro ha ufficializzato il riconoscimento quando ancora non faceva parte dell'Unione. 

Nel 2014 la Svezia è stata il primo Stato membro a riconoscere unilateralmente il diritto dei palestinesi alla statualità mentre era membro del blocco, mentre Malta riconosce il diritto dei palestinesi alla statualità dal 1988, ma non formalmente lo Stato di Palestina in sé. 

Sebbene l'Unione europea sostenga la cosiddetta soluzione dei due Stati - che garantirebbe la statualità ai palestinesi - e sia il principale donatore di aiuti ai palestinesi, non ha ancora appoggiato all'unanimità il riconoscimento di uno Stato palestinese.

Ad aprile il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha dichiarato a Euronews che gli Stati membri disposti a riconoscere lo Stato di Palestina dovrebbero muoversi di pari passo per "innescare progressi significativi" nella costruzione della pace nella regione devastata dalla guerra.

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