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Stato dell'Unione: i problemi che alimentano la rabbia antidemocratica

La polizia guarda i manifestanti che tengono uno striscione fuori dalla conferenza del Conservatorismo nazionale a Bruxelles
La polizia guarda i manifestanti che tengono uno striscione fuori dalla conferenza del Conservatorismo nazionale a Bruxelles Diritti d'autore  Virginia Mayo/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questa edizione di State of Union si concentra su tre questioni che alimentano la rabbia dei cittadini nei confronti dell'establishment dell'Ue e non solo: il possibile nepotismo nella Commissione Ue, la violazione della libertà di parola e la controversa legge della Georgia sugli "agenti stranieri"

Tra i temi principali che preoccupano e suscitano rabbia nei cittadini dell'Unione europea c'è sicuramente il presunto nepotismo all'interno della Commissione europea

La nominadell'eurodeputato cristiano democratico tedesco Markus Pieper come inviato per le piccole imprese ha scatenato le proteste nell'organo. Il Parlamento Ue ha chiesto alla Commissionela revoca della nomina in quanto Pieper appartiene allo stesso partito politico della presidente della Commissione Ursula von der Leyen

Un altro evento che ha fatto molto discutere in Europa è stata l'irruzione della polizia al raduno di estrema destra National Conservatism (NatCon) a Bruxelles. Le forze dell'ordine si sono presentate il primo giorno con un ordine di sgombero ma il Consiglio di Stato ha autorizzato lo svolgimento dell'evento per i giorni successivi. L'episodio ha sollevato un dibattito e suscitato preoccupazione per lo stato della libertà d'espressione nel Continente. 

Infine numerose manifestazioni di protesta si sono tenute per giorni, in Georgia. A provocare il malcontento dei cittadini è stata la controversa proposta di legge sugli "agenti stranieri", ribattezzata "legge russa" perché simile alla legislazione che Mosca usa dal 2012 per identificare i media indipendenti o che ricevono finanziamenti da altri Paesi. Il parlamento georgiano ha infatti chiesto che i media finanziati per oltre il 20 per cento dall'estero vengano catalogati con la dicitura "perseguono gli interessi di una potenza straniera".

Per approfondire guarda il video in testa all'articolo.

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