La mentalità sta cambiando e trova più terreno fertile tra i cineasti più che tra i politici. Un calcolatore è in fase di sperimentazione per misurare l'impatto delle produzioni
Quando parla dell'impegno nel ridurre le emissioni di carbonio sui set cinematografici, Zuzana Bieliková della Slovak Film Commission non ha dubbi. "È molto più facile cambiare la mentalità dei cineasti che dei politici: il processo è lungo, ma per tutta la durata del progetto siamo riusciti a cambiare la mentalità di entrambi, sia dei cineasti e sia dei politici".
Si riferisce a Green Screen, il progetto europeo nell'ambito del quale è stato lanciato "Eureca" il calcolatore di emissioni in fase di sperimentazione in cui sono coinvolte realtà di otto Paesi europei. L'obiettivo è misurare quanto si può ridurre "l'impronta di carbonio" per ogni secondo di ripresa.
Lo strumento è disponibile anche gratuitamente. Il fondo per l'audiovisivo della Slovacchia Film Commission), ha offerto un bonus finanziario di 5 mila euro per utilizzarlo al meglio. Il calcolatore ha misurato le emissioni nocive delle riprese del film "Potopa" ("L'alluvione").
Ci sono diversi Paesi che già lavorano con questi strumenti e in cui la mentalità della sostenibilità nell'industria audiovisiva è più radicata, ci spiega Zuzana. "Partnership come queste permettono ai partner meno esperti di conoscere meglio come si può inquinare di meno sul set grazie all'aiuto di realtà più all'avanguardia", ci spiega.